Maddalena Mascolo
SALERNO – Si è letteralmente scatenato l’avvocato Michele Sarno, già coordinatore provinciale di FLI, contro il partito, contro tutti e, soprattutto, contro l’on. Italo Bocchino dichiarandolo addirittura impresentabile. I toni utilizzati dall’avv. Sarno, ovviamente, appaiono forse anche aspri ma sono sostanzialmente in linea con il suo modo di essere diretto e senza peli sulla lingua, da vero uomo di destra. Ecco il comunicato stampa inviatoci dalla collega Barbara Albero: <<In data odierna presso il proprio studio professionale di Salerno l’avv. Michele Sarno ha tenuto una conferenza stampa in cui ha tratteggiato le motivazioni che lo hanno indotto a rinunciare alla candidatura alla Camera dei Deputati nel Collegio Campania 2. Riportiamo di seguito i tratti salienti dell’intervento dell’avv. Michele Sarno. Rinuncio alla candidatura e mi dimetto dall’incarico di componente dell’esecutivo nazionale del partito FLI, in ragione del fatto che all’esito della comunicazione relativa alla posizione riservata alla provincia di Salerno e cioè il quinto posto ho dovuto prendere atto del mancato rispetto della realtà territoriale salernitana. Realtà che val la pena rappresentarlo annovera il maggior numero di elettori nel collegio di riferimento. A ciò va ancora aggiunto che ho, con sommo stupore, appurato anche che al terzo posto della lista veniva candidato l’on. Muro di Napoli e solo al quarto posto l’on. Gianfranco Paglia insignito della medaglia d’oro al valor militare (Paglia è di Caserta). Infine venivo a conoscenza del fatto che le liste erano sostanzialmente così determinate dall’on. Bocchino. Tale fatto mi induce dal momento che sono entrato a far parte di FLI in forza del rapporto di stima con l’on. Fini a non poter restare in un partito il cui gestote è Italo Bocchino. Italo Bocchino che è persona che non stimo ed a livello umano ed a livello politico. L’avv. Sarno ha chiarito la vicenda delle sue dimissioni dell’anno passato da Coordinatore Provinciale di Fli di Salerno. Anche in questo caso ho verificato la differenza della cifra tra ciò che viene detto e quanto viene testimoniato dai comportamenti. FLI nasce perchè deve lottare contro la logica dei partiti padronali e verticistici al fine di restituire dignità alla base ed essere un partito di popolo. Ebbene dopo poco tempo dalla mia elezione all’unanimità e quindi dalla mia legittimazione quale coordinatore provinciale eletto dal basso (all’epoca della mia conduzione il partito annoverava più di 2000 iscritti) vengo chiamato dall’on. Bocchino a Roma ove lo stesso mi impone di dimettermi per lasciare spazio ad un consigliere provinciale proveniente dal PDL. Questa è la democrazia in cui crede Bocchino: se viene eletto chi non gli piace lo fa dimettere nel “pieno rispetto della volontà assembleare (cioè degli iscritti)”. Tanto sopportai in forza del rapporto di amicizia con l’on. Fini digerendo che nel nostro partito alla logica del potere del padrone si sotituisse la logica dell’imposizione del vicario. Oggi però nel prendere atto che il tutto è gestito dall’on. Bocchino non posso restare silente. Propongo nell’andare via che Bocchino non sia candidato in quanto impresentabile e tanto sulla scorta di quanto assunto dalle ultime notizie giornalistiche in relazione alle quali si fa riferimento ad attività di accertamento della GG.FF. nei confronti del quotidiano Roma che si assume essere di Bocchino, nel rispetto del principio più volte richiamato nel nostro partito secondo cui : il politico come la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Ulteriormente va detto ancora che in un ambito di effettivo rinnovamento non può essere candidato chi è in parlamento dal 96. E tanto per far capire alla gente che il Parlamento non è un ufficio di collocamento. Per questi motivi Bocchino non va ricandidato per offrire rilegittimazione alla politica e perchè la gente possa comprendere che in questo Paese c’è ancora qualcuno che alle parole fa seguire i fatti, nella consapevolezza che la legalità è etica della responsabilità ed è un sistema in cui se esistono delle regole e dei principi valgono nei confronti di tutti senza sacche di privilegio. Vi ringrazio sin d’ora per l’attenzione che mi mostrerete. F.to: avv. Michele Sarno componente ufficio politico nazionale FLI (esecutivo nazionale)>>. Cosa dire a conclusione di questa ennesima triste esperienza politica vissuta dall’avv. Michele Sarno ? Che molto verosimilmente anche, se non soprattutto, in politica la genuinità, la trasparenza, la voglia di rinnovamento e il senso di libertà sono tutte cose che non pagano mai. Come non ripensare, ad esempio, al giorno in cui venne inaugurato il maxi lotto della Sa-Rc, era la fine di luglio del 2008, e Michele Sarno arrivò nei pressi di Polla in elicottero con l’allora ministro per le infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli (suo nume tutelare) con la carica in pectore di Presidente della Camera di Commercio di Salerno. Andò a finire, invece, che quella carica Sarno non la vide mai, certamente per volere di Vincenzo De Luca ma soprattutto per insipienza dei tutor del suo partito che allora era Alleanza Nazionale. Rivedremo presto l’avvocato Michele Sarno in politica ? Tenuto conto del suo carattere, certamente si.