La patente europea

 

 

 

Da Biagio Ciaramella

AVERSA – Vecchi patentati al sicuro e minorenni maggiormente responsabilizzati: ieri è  entrata in vigore la nuova Patente Europea con la sua selva di categorie, che da nove passano a quindici, e tante novità. Prima fra tutte, la scomparsa del patentino per ciclomotori, sostituito dalla patente AM per motorini e microcar conseguibile a 14 anni (16 anni all’estero), sostenendo un esame e frequentando corsi, non obbligatori, impartiti dalle autoscuole e non più dalle scuole.  Aumentano anche le responsabilità: i possessori di AM, compiendo infrazioni, perderanno punti; e in caso di sospensione, dovranno sottoporsi a revisione. Sul fronte delle due ruote, la patente A1 per 125 sarà aperta ai 16enni, la nuova A2 ai 18enni per moto fino a 35 kw, e la A (per tutte le moto) a chi ha 20 anni ed è titolare di A2 da 2 anni. Le categorie C (camion) e D (autobus) vengono sostituite da C1 e D1, conseguibili a 18 e 21 anni, mentre per la C e D piena bisognerà avere 21 e 24 anni. E con la B1, i 16enni potranno guidare microcar con massa superiore a 400 chilogrammi.  Insomma, come osserva Pietro Giordano segretario generale di Adiconsum, «una frammentazione e una linea di maggior dettaglio che accresce la sicurezza, con una preparazione più attenta del neoconducente». Ma per passare da una categoria all’altra sarà necessario l’ esame di idoneità: «Così aumenta la spesa» continua Giordano «perché l’adeguamento del titolo di guida esige ulteriori corsi: un onere in più specie per le famiglie con giovani tra 14 e 18 anni». Il rinnovo, invece, sarà automatico, ogni 10-15 anni. E addio al bollino adesivo del cambio di residenza: sulle nuove patenti, simili a una carta di credito, non figureranno indirizzi.

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