Da Ugo Maria Tassinari
POTENZA – E’ cominciata nel segno della concretezza la collaborazione tra l’Ospedale San Carlo di Potenza e l’Istituto Tumori di Roma “Regina Elena”. A meno di due settimane dalla sigla del protocollo interaziendale si è svolta la prima seduta operatoria congiunta con la partecipazione dell’equipe romana. A operare con il professor Michele Gallucci, un luminare internazionale della chirurgia oncologica in urologia, e il suo collaboratore dottor Guaglianone, l’intera squadra dell’Urologia del San Carlo, guidata dalla dottoressa Vita. Sono state impegnate in contemporanea due sale per due prostatectomie radicali e un tumore al rene. “Già dalla prossima volta – ha detto in tono scherzoso Michele Gallucci, in un incontro con la stampa al termine della seduta – potrei non venire e potrebbero già operare i colleghi lucani: nella struttura potentina c’é già una squadra di medici di elevatissimo spessore professionale. La sperimentazione è legata solo alla pratica su nuove tecniche chirurgiche”.“La collaborazione – ha spiegato il professore Gallucci, grande esperto nell’uso del robot in chirurgia urologica – porterà il San Carlo a essere centrale nel panorama meridionale e sarà utile a tutte e due le strutture, permettendo da un lato la crescita professionale del personale medico e sanitario e dall’altro l’attrazione di migrazione attiva”. L’incontro con i giornalisti si è svolto negli uffici della direzione strategica e ha visto la partecipazione dell’assessore alla Salute Attilio Martorano, del direttore generale Giampiero Maruggi, del direttore amministrativo Antonio Pedota e del direttore sanitario Bruno Mandarino, del primario (facente funzioni) Angela Vita, del capodipartimento chirurgico Rocco Romeo. “Un progetto quasi a costo zero – ha spiegato il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giampiero Maruggi – grazie anche alla generosa disponibilità del lucano Gallucci, che ha rinunciato al suo compenso professionale per il coordinamento del comitato tecnico scientifico, per avviare con noi un percorso di eccellenza in cui mette a disposizione non solo le competenze acquisite, ma anche la rete sanitaria attivata in questi anni in tutto il mondo”. “Stiamo lavorando – ha spiegato il dg Maruggi – a un progetto multidisciplinare che proporremo alla Regione per rendere profittevole un impegnativo investimento tecnologico. L’acquisto di un robot consentirà al San Carlo di collocarsi all’avanguardia nell’Italia meridionale, candidandosi a diventare un hub interregionale della chirurgia robotica”. Maruggi ha concluso sottolineando “l’importanza del lavoro svolto dalla Regione Basilicata, che ha saputo coniugare la razionalizzazione della spesa sanitaria e un aumento della qualità dell’offerta d’eccellenza”.L’assessore alla Salute Attilio Martorano, nell’esprimere il suo apprezzamento per la prestigiosa collaborazione, che consente di arricchire il sistema sanitario lucano del contributo di uno degli illustri figli della Basilicata, ha confermato l’interesse della Regione a compiere investimenti tecnologici che consentano “non solo una forte spinta all’eccellenza ma contribuiscono anche a diminuire l’emigrazione sanitaria, che ha un trend in forte calo dal 2005 a oggi”. “Il San Carlo – ha concluso l’assessore Martorano – si dimostra ancora una volta capace di collegarsi con le migliori realtà internazionali senza problemi, grazie all’elevata professionalità del personale, come dimostrato anche dalle altre convenzioni messe in campo in questi anni”.