COSTA CONCORDIA/8: dopo il danno anche la beffa !!

 

 

Antonio Citera

 ISOLA del GIGLIO – Ad un anno dalla tragedia, ricordo e commemorazione dei morti della Concordia , 32 persone strappate all’affetto dei cari . Tutti uniti nel dolore si sono stretti intorno ai superstiti ed ai familiari di chi non c’è più. Ora si cerca il colpevole o i colpevoli della tragedia che sembra celarsi  sempre più  nel mistero .  Una beffa anzi doppia beffa per i naufraghi della Concordia addirittura accusati di essere non le vittime ma i carnefici. Dopo la delusione per i micro-indennizzi concessi da Costa Crociere, per i naufraghi arrivano gli insulti di Carnival  dettati dalle dichiarazioni dei legali della societa’ americana che, in una causa in corso negli Stati Uniti, hanno accusato i passeggeri della Concordia di comportamenti ”negligenti” a bordo, ritenendo essi  ”la concausa, se non la causa, di lesioni e danni riportati dai viaggiatori” stessi. A un anno dal naufragio della Costa Concordia si è aperto un nuovo capitolo nella vicenda . Costa accusa anche i passeggeri di essere responsabili delle lesioni riportate in seguito all’incidente. In risposta alle richieste di risarcimento di 150 passeggeri della Costa Concordia, la Carnival, proprietaria di Costa Crociere, afferma che è la colpa delle “presunte lesioni” che si sono verificate durante il naufragio è loro, dei loro “comportamenti negligenti o disattenti . Lo rivela l’avvocato John Arthur Eaves, il legale che negli Stati Uniti difende alcune vittime del naufragio della nave, avvenuto il 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio . Intervistato da Metro, Eaves fa riferimento a un documento depositato da Carnival in un tribunale della California . Vi si legge anche che Carnival “nega di avere il dovere della sicurezza verso i ricorrenti e di doverli proteggere da danni durante la permanenza a bordo della nave e durante l’uso previsto”. Eaves, invece, nella fase istruttoria del processo che comincerà il 23 luglio, chiederà di far testimoniare “anche Micky Arison, amministratore delegato della Carnival e membro del comitato messo in piedi dalla società per far osservare le regole in tema di sicurezza e di protezione della salute e ambientale”. “Chiederemo – continua il legale – di interrogare tutti i membri del comitato e le persone responsabili con la loro condotta di aver permesso al capitano di deviare la rotta della nave per eseguire l’inchino .

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