Filippo Ispirato
Con l’anno nuovo entra in vigore in via definitiva la nuova tassazione sugli strumenti finanziari prevista dal Governo Monti.Si tratta nello specifico dell’aumento dell’imposta di bollo dovuta sugli investimenti detenuti in portafoglio (certificati di deposito, buoni fruttiferi postali, azioni, obbligazionie bond, titoli di stato, fondi, sicav e risparmio gestito in genere, unit ed equity linked e prodotti di investimento assicurativi).
Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?
Nel 2012 l’importo dell’imposta dovuta, trattenuta direttamente sul conto corrente, era pari allo 0,10% del controvalore degli investimenti detenuti con un limite minimo e massimo da pagare rispettivamente di 34,20 Euro e di 1.200 Euro.
Ad esempio, chi possedeva titoli presso un istituto bancario per 200.000 Euro pagava nel 2012 un’imposta di bollo di 200 Euro.
Chi invece era titolare di investimenti per 2.000.000 Euro pagava 1.200 euro, quale importo stabilito come cifra massima addebitabile.Dal 2013, a meno di cambiamenti in futuro, l’aliquota dell’imposta di bollo è passata allo 0,15%, con un limite minimo da addebitare di 34,20 Euro.
Non esiste più il massimale di 1.200 euro fissato per l’anno scorso.Tornando all’esempio fatto in precedenza, chi possiede oggi titoli per 200.000 Euro vedrà lievitare la tassazione a 300 euro, mentre per chi ha in portafoglio 2.000.000 di Euro il prelievo fiscale passa dai 1.200 Euro ai 3.000 euro annui.
La somma da assoggettare alla tassazione verrà calcolata sui titoli detenuti al 30/06 e al 31/12 e sui giorni totali effettivi di possesso; non sarà calcolata sugli importi medi detenuti nel corso dell’anno come ipotizzato da alcuni in precedenza.Se, infatti, si sono acquistate delle obbligazioni al 25/10 l’imposta verrà calcolata non su tutto il semestre (dal 1 Luglio al 31 Dicembre), ma solo per i giorni che vanno dal 25 Ottobre al 31 Dicembre, calcolati secondo il calendario civile.