Aldo Bianchini
SALERNO – Sorpreso, ho letto la lunga lettera inviatami dall’avvocato Ennio Bonadies che ha scritto a nome proprio e per conto della dottoressa Paki Memoli per chiedere la rettifica dei due articoli da me scritti sulla vicenda politico-elettorale che ha visto contrapposti la stessa dottoressa Memoli e l’avvocato Lello Ciccone. Aderisco subito all’invito di rettifica anche nel titolo che ho dato a questo terzo articolo. Soddisfatto il dovere deontologico, mi corre l’obbligo di precisare alcuni elementi che mi appaiono sostanziali e non di poco conto: 1) Non sono mai stato e non sarò mai servo sciocco di nessuno, men che meno di Carmelo Conte con il quale spesso mi ritrovo su posizioni contrapposte; 2) Non ho mai avuto, come non ho, ragioni di acredine nei confronti del pm Bonadies prima e dell’avvocato Bonadies ora; ho appreso che è andato via dalla magistratura soltanto in occasione di questa vicenda; nel mio primo articolo, comunque, ho anche scritto che da pm egli ha svolto la sua attività in maniera molto professionale e con grande onestà (come ho scritto nel primo articolo !!); 3) La vicenda Bonadies-Conte, semmai esiste, è una vicenda del tutto personale nella quale e dalla quale non ho né inciso né tratto, non mi riguarda; 3) Non so se l’avv. Bonadies ha ricevuto ritorsioni dalla magistratura, non mi riguarda, posso solo ribadire che in quel piatto Bonadies ha mangiato ma sempre in maniera corretta e professionale (ed anche questo ho già scritto !!); 4) E’ nell’essere delle cose che chiunque dalla categoria in cui milita succhia immagine e potere, ma il pm Bonadies lo ha fatto sempre, ripeto, con grande senso di responsabilità; 5) Per quanto attiene la frase attribuita al gup De Filippis, essa è apparsa su tutta la stampa e nell’articolo da me sottoscritto è stato precisato anche questo; 6) Per quanto riguarda il “voto di scambio” io non ho insinuato assolutamente nulla, ho solo commentato una frase ben precisa apparsa su un altro organo di stampa e certamente non mi soffermo qui a dissertare sull’essenza giuridica del voto di scambio; non posseggo la preparazione giuridica dell’avv. Bonadies ma leggo e commento senza mai insinuare. Detto questo ecco il testo integrale della lettera inviata dall’avvocato Ennio Bonadies: << Spett.le ‘Il Quotidiano di Salerno’ info@ilquotidianodisalerno.it – Io sottoscritto avv. Ennio Bonadies, in proprio e per conto della mia assistita Pakj Memoli, ai sensi dell’art. 8 L. 8.02.1948 n. 47, chiedo la rettifica dei due diffamatori articoli pubblicati da codesto quotidiano in data 21 e 26.12.2012 dai titoli “Paki Memoli: sofismi giuridici e politici tra Bonadies e Cobellis” e “Paki Memoli/2: la stranezza del voto”, precisando che il contenuto della rettifica è mia elaborazione esclusiva e che solo ieri io – assente da Salerno – ho avuto cognizione dei due articoli. Il titolo della rettifica è il seguente: “BIANCHINI ‘servo sciocco’ di Carmelo CONTE”. “““L’acredine che il dr. Bianchini nutre nei miei confronti dalla 1^ decade di agosto 2005 – allorchè fui costretto a replicare, sul quotidiano ‘Repubblica’, alle gravi diffamazioni di Carmelo Conte (per le quali il predetto in data 26.09.2012 è stato condannato a mesi 4 di reclusione dal G.M. Polizzi di Napoli) ed alle minacce di Emiddio Novi, con le lettere dal titolo ‘Carmelo Conte continua a calunniarmi’ (pubblicata il 4.08.2005) e ‘Lo smemorato Emiddio Novi’ (pubblicata l’8.08.2005), nelle quali scrissi che il Conte continuava a calunniarmi ‘anche a mezzo di servi sciocchi quale Emiddio Novi’ – appare palese nei due articoli, pregni di errori e falsità, per i quali si chiede la rettifica: Bianchini esattamente ha inteso che era incluso tra gli altri ‘servi sciocchi’ del Conte non nominativamente indicati. Nella mia pluritrentennale attività di magistrato inquirente (solo nei primi due anni sono stato Pretore giudicante) – svolta con estrema dedizione, rigore, riserbo, passione ed entusiasmo ed intesa come ‘servizio giudiziario’ – ho sempre agito nel rispetto della legge, con imparzialità e senza preconcetti o teoremi, alla ricerca della verità reale e non processuale, senza mai farmi catturare dalle sirene dei mass-media e dal protagonismo giudiziario estremamente diffuso, ed anzi sempre contrastando la figura sia del magistrato protagonista che del magistrato di potere: pur se più volte richiesto, per l’importanza degli affari giudiziari trattati, mai ho reso dichiarazioni o interviste alla stampa o partecipato a trasmissioni televisive. Nell’ideale – ma utopistica – convinzione che ‘la legge è uguale per tutti’, anche per i magistrati, su delega del Procuratore ho svolto indagini su decine di magistrati indicati dai ‘pentiti’ come collusi con la camorra o corrotti, definendo gli inerenti procedimenti con richieste di archiviazione e rinvii a giudizio seguiti da condanne anche definitive; nello stesso periodo insieme a colleghi della DDA ho svolto indagini per collusione con la camorra su due politici nazionali, Conte e Del Mese, richiedendo per entrambi il rinvio a giudizio e proseguendo indagini suppletive fino alle udienze preliminari: in quella sede poiché nelle indagini suppletive le principali fonti di accusa di Del Mese (i ‘pentiti’ Spisso Antonio e Bifolco Antonio) si erano rivelate estremamente contraddittorie mentre per Conte l’Accusa si era rafforzata, chiesi ed ottenni il proscioglimento di Paolo Del Mese ed il rinvio a giudizio di Carmelo Conte. Sono, pertanto, gravemente offensive della mia reputazione o totalmente erronee le seguenti frasi:
Articolo del 21.12.2012:
– ‘..le accuse che l’ex P.M. lancia nel piatto in cui fino ad ieri ha mangiato’: da parte della magistratura ho, invece, ricevuto ritorsioni per alcune indagini su magistrati, in particolare per il disposto sopralluogo nell’ufficio del Sostituto Procuratore Generale della Cassazione dr. Antonio Albano, amico di Zambrotti Enrico, quest’ultimo fiduciario di Conte Carmelo. E’ Bianchini, invece, che ‘ha mangiato e continua a mangiare nel sostanzioso piatto di Carmelo Conte’;
– ‘..indomito persecutore di molti personaggi politici, uno per tutti Carmelo Conte, già ministro delle aree urbane, per il famoso Processo California..’: io ho perseguito, doverosamente (l’azione penale è obbligatoria: art. 112 Cost.) ed obiettivamente, tre politici (anche Demitri Giuseppe, arrestato e condannato per la corruzione del giudice Masi), giammai li ho perseguitati: tanto è stato dichiarato anche da Paolo Del Mese – teste della difesa del Conte – nel procedimento in cui Carmelo Conte è stato condannato per diffamazione a mezzo stampa in mio danno;
– ‘..Un personaggio di questo calibro, pur avendo perso diverse delle sue battaglie di legalità, appena passa dall’altra parte della barricata, non può..scatenarsi contro una magistratura che lui stesso ha rappresentato per alcune decine di anni..’: i processi importanti da me istruiti e trattati come P.M. di udienza – in particolare quelli contro i magistrati arrestati Lancuba, Esti, Masi, e Demma e vari camorristi, professionisti ed il parlamentare Demitri Giuseppe – si sono conclusi tutti con le condanne definitive dei maggiori imputati;
– ‘..quasi tutti quegli imputati sono stati assolti… non dovrebbe permettersi il lusso … di sparare a zero contro la categoria nella quale e dalla quale ha gestito e succhiato immagine e potere..’: nel ‘Processo California’, cui il Bianchini si riferisce, non seguito da me a dibattimento, quasi tutti gli imputati sono stati condannati e Carmelo Conte è stato assolto dall’imputazione di concorso esterno in associazione camorristica: ma nella sentenza di assoluzione la Corte d’Appello ha scritto che l’intervenuto, e provato, interessamento del Conte per far ottenere la sanatoria della villa abusiva del capoclan di Eboli Maiale Giovanni non realizzava il contestato reato di 110/416 bis c.p.;
– ‘gli pongo una domanda diretta e precisa: “Quante volte nella sua carriera anche Lui ha utilizzato sofismi giuridici e mancate motivazioni ?”’. Ad una domanda così generica che, non indicando casi concreti, è di per sé offensiva in quanto insinua che ero solito utilizzare sofismi giuridici e mancate motivazioni, rispondo: mai sofismi giuridici, mai mancate motivazioni in provvedimenti esternamente rilevanti;
– nonché la frase finale dell’articolo 26.12.2012 ‘Tutto il materiale sottoposto a sequestro andò a comporre uno dei tantissimi faldoni cartacei, con tante altre presunte prove, del famigerato “Processo California” contro il ministro Conte per inquinamento del voto (c’era stato anche un blitz ad Eboli nel rione della 187) oltre che per la presunta collusione con la camorra’: a Carmelo Conte non è stato mai contestato né il reato di voto di scambio (art. 86 D.P.R. 570/1960) né lo ‘scambio elettorale politico-mafioso’ di cui all’art. 416 ter c.p., bensì solo il 110-416 bis c.p..
Quanto alle offese alla reputazione della dr.ssa Pakj Memoli, nell’articolo del 21.12.2012 vi è la seguente frase:
– ‘il gup De Filippis non ha fatto altro che il suo mestiere nell’interpretare il pensiero dell’elettore comune per affermare che “miseria umana che ha tradito i cittadini”, la frase incriminata pronunciata da Ciccone nei riguardi della Memoli, era da attribuire “al suo comportamento, ritenuto misero e miserevole” nel cambiamento di casacca ed essere passata nelle file dell’UDC poco dopo essere stata eletta nella lista di “Alleanza per Salerno”’. L’affermazione, oltrechè diffamatoria, è in parte dolosamente e doppiamente falsa sia perché nel provvedimento del GUP non vi è alcun riferimento al ‘cambio di casacca’; sia perchè ‘alla data del 22.03.2012 (dichiarazioni alla stampa di CICCONE) il consigliere MEMOLI era transitata nel gruppo misto, mentre il passaggio nel gruppo UDC è avvenuto mesi dopo’, il 9.06.2012, e cioè oltre un anno dopo le elezioni: e tanto era stato letteralmente scritto nel comunicato stampa 21.12.2012 del consigliere Memoli, certamente già noto al Bianchini in quanto antecedente di alcune ore al suo articolo.
Inoltre l’articolo del 26.12.2012 è interamente diffamatorio in quanto, commentando proprio il comunicato stampa 21.12.2012, ne estrapola solo una frase stravolgendone il significato ed omettendo tutte le parti che smentiscono le false notizie pubblicate nel suo precedente articolo. Inoltre Bianchini volgarmente insinua – guardandosi bene dall’affermarlo con certezza – che i 986 voti riportati alle elezioni dalla dr.ssa Memoli non siano stati espressi liberamente e che siano frutto del reato di ‘voto di scambio’. L’insinuazione è gravissima in quanto Bianchini o a) ignora il reato di ‘voto di scambio’ (art. 86 D.P.R. 570/1960), che si realizza allorchè taluno ‘dà, offre o promette qualunque utilità’ per ottenere il voto; ovvero b) ben lo conosce e calunniosamente insinua che lo abbia commesso la dr.ssa Memoli! Con riserva di ogni diritto. Salerno, 4 gennaio 2013. Avv. Ennio BONADIES”””.