Sara Monetta
Si è tenuta ieri nel comune di Pagani la marcia antiracket organizzata nell’ambito dell’iniziativa “100 Strade per un Natale Antiracket”. Si tratta di un evento promosso dal Ministero dell’Interno e dalla FAI per sensibilizzare la popolazione e spronare le vittime di estorsione ad uscire dall’isolamento e dall’ombra. La città di Pagani è stata scelta con altri comuni del Sud Italia (cento in totale) per partecipare a questa passeggiata dal forte valore simbolico. La manifestazione è iniziata intorno alle ore 11.30 quando la marcia è partita da piazza D’Arezzo, sede del Comune, e ha attraversato il centro cittadino fino a Piazza S. Alfonso. Diverse le figure istituzionali che sono scese in strada, dai commissari straordinari del comune di Pagani, Michele Mazza, Laura Cassio e Francesco Scigliuzzo, al Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, il Prefetto Elisabetta Belgiorno, e il Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone. La presenza importante durante questa marcia è stata però quella dei commercianti e dei cittadini che hanno sfilato con consapevolezza per le vie della propria città. “Pagani è una comunità che definiscono più sensibile dal punto di vista della sicurezza e pertanto è molto importante far sentire in questi territori la presenza dello Stato a difesa della legalità” ha dichiarato il Prefetto Gerarda Maria Pantalone, che poi ha aggiunto “la passeggiata antiraket ha l’obiettivo di scuotere le coscienze per dire a tutti i cittadini che devono contribuire all’affermazione della legalità. Abbiamo avuto una buona accoglienza da parte dei commercianti, c’è un impegno serio non solo dello Stato, ma anche del volontariato per far sentire anche in questa realtà la parte buona: se c’è la necessità di aiuto, questi commercianti devono sapere che c’è un gruppo, c’è una rete, c’è gente che ci crede che basta solo alzare un dito o provare con una voce molto flebile a chiedere aiuto che si scatena di tutto, in maniera positiva.” Una marcia non cambierà la realtà quotidiana, ma sapere e constatare con mano che non si è soli, attraverso questo genere di iniziative, è un passo efficace per contribuire alla creazione, nella coscienza delle persone, di un coraggioso NO al pizzo.