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Antonio Citera
VALLO di DIANO – Dopo il primo turno che ha visto nel Vallo di Diano oltre 3500 persone recarsi nelle urne per decretare il futuro candidato a premier di un centro sinistra che si appresta salvo rocamboleschi colpi di scena a governare l’Italia nella prossima primavera, e dopo l’esito scontato che ha visto Bersani doppiare il diretto avversario Renzi con la fiammella Vendola che si è spenta sul nascere, i cittadini si apprestano a ritornare al voto per un ballottaggio ridicolo quanto inutile tra due esponenti dello stesso partito frantumato ad hoc per esigenze sceniche. C’era bisogno di dare un segnale forte, c’era bisogno di ripristinare il rapporto di fiducia con gli elettori, c’era bisogno di sbandierare democrazia. La politica si sa riesce sempre a rattoppare lo strappo, e il segnale imminente di una possibile e serrata astensione da parte dei cittadini orientati verso l’antipolitica e verso l’astensione al voto, ha seriamente allarmato i protagonisti, che hanno dovuto escogitare uno stratagemma per ovviare a tale pericolo. Ecco che arriva Renzi, un perfetto sconosciuto che nel giro di tre mesi ha con il suo carisma Holliwoodiano accecato e ridato slancio alle persone che hanno visto in lui la salvezza. Obiettivo raggiunto, più di tre milioni di italiani si recano al voto per le primarie, un record quasi storico, e il 35% vota proprio Renzi, una percentuale altissima che comprende anche quelle persone che senza la figura del Rottamatore di certo a votare non sarebbero andate. Allora ci chiediamo perché continuare a prendere in giro le persone? Domanda certamente che non avrà mai risposta. Ma torniamo al ballottaggio nel Vallo di Diano. Per vincere Renzi dovrebbe recuperare i quasi 1000 voti di differenza che lo separano da Bersani, dovrebbe convincere più che le persone i leader locali , gli stessi che si sentono rottamati dalle sue affermazioni a cambiare bandiera ma soprattutto a rompere quel patto di stabilità che li lega al partito e quindi alle poltrone. Ci ha provato Tommaso Pellegrino sindaco di Sassano, giovane, bello, proprio come Renzi, e proprio come Renzi è stato schiacciato al suolo. E’ facile capire dunque che ad avere la meglio anche in questo secondo turno sarà il Prof. Bersani che a detta di illustri veggenti si accaparrerà il 70% dei voti contro il 30% del sindaco di Firenze, questo è quanto potrebbe succedere nel Vallo di Diano, nel resto dell’Italia idem….. ehh… pardon…..lo sapremo domenica sera……
Il Big Bang alla Leopolda è partito nell’autunno del 2010 e la rottamazione dal 2011: Non mi sembra Renzi l’ultimo sprovveduto insieme alla sua cricca (Gori in testa) per lanciare l’opa al PD. Le diverse anime del PD devono imparare da lui a giocare a viso scoperto e questo vale a partire dal vice segretario all’ultimo segretario di circolo. E’ inutile prenderserla con l’attuale apparato; chi è più capace saprà vincere le avversioni per proporsi come politico al passo dei tempi! D’altra parte la politica non è per tutti!