Aldo Bianchini
SASSANO – Al di là delle personali convinzioni che anche un giornalista può e deve avere, era comunque nell’aria già da tempo che qualcosa sarebbe accaduto, quasi una specie di terremoto politico in seno all’amministrazione comunale di Sassano retta da poco più di due anni da Tommaso Pellegrino. Sarebbe affrettato e pretestuoso stilare un commento definitivo a poche ore di distanza dalla conclusione delle primarie, ancor di più lo sarebbe per me che conosco fatti e personaggi che hanno caratterizzato la vita politica e amministrativa della comunità sassanese. Un primo giudizio, però, è semplice, se non proprio elementare, azzardarlo: dalle urne delle primarie è riemersa la vecchia alleanza tra Gaetano Arenare e Antonio Calandriello (scritti in ordine alfabetico per evitare polemiche !!); alleanza che praticamente si frantumò bruscamente alla vigilia delle amministrative del 2010 consentendo al giovane Tommaso Pellegrino di vincere sulle altre liste e di sedersi al posto di sindaco, contro ogni logica previsione. L’ottica era quella del cambiamento e, forse, della rottamazione definitiva di certi personaggi. Non è andata così e adesso i giochi sembrano essersi d’incanto rimescolati, la comunione di intenti tra Calandriello e Pellegrino (sempre in ordine alfabetico !!) non ha retto ed è riemersa quella vicinanza, per certi versi anche strana, tra Arenare e Calandriello. Manca all’appello l’altro componente del terzetto che da trent’anni guida le sorti della comunità sassanese, parlo di Vincenzo Cammarano che all’apparenza sembra essersi eclissato ma che certamente ritornerà in campo nel momento decisivo della battaglia. Questo in sintesi il quadro complessivo che si è venuto a creare dopo lo scrutinio del primo turno delle primarie, ovviamente è necessario attendere il ballottaggio ma la frittata sembra ormai fatta. Anche perché con Arenare e Calandriello pare si siano schierati altri due consiglieri comunali (Iannibelli e Inglese), per opposte ragioni, dei quali uno addirittura assessore già dissidente per via dell’indennità che non ha voluto lasciare. Insomma sarebbe come dire che il sindaco Tommaso Pellegrino incappa nella prima batosta politica del suo ancora breve sindacato; è vero che rappresenta un terzo dell’elettorato ma è pur vero che aveva, almeno, fino all’altra sera, una maggioranza schiacciante in consiglio comunale. Si apre ora un problema non solo politico ma anche amministrativo e il sindaco dovrà rapidamente intervenire, in caso contrario rischia di perdere tutto in un sol colpo. Innanzitutto dovrà affrontare la spinosa questione dell’assessore Inglese, non è possibile pensare che possa tenersi due schiaffi in pieno viso nel giro di pochi giorni. La delega di assessore presuppone fiducia assoluta, se questa non c’è è facile prevedere la conclusione. La rottamazione e il cambiamento passano anche attraverso decisioni incontrovertibili e non rinviabili. A Sassano è stata proprio una battaglia politica perché è il paese in cui c’è stato il maggior numero di votanti (ben 724 comprese le 18 schede annullate) rispetto a tutti gli altri paesi del Vallo. Come dire che a Sassano le primarie hanno avuto la funzione di una consultazione elettorale di medio termine, e il Sindaco l’ha persa. Ma aspettiamo gli eventi, in politica si sa che domani è sempre un altro giorno. Per intanto il Vallo di Diano nel suo complesso ha risposto picche nei confronti dei rottamatori capeggiati dai sindaci Annunziata e Pellegrino; è andata meglio per il primo che almeno ha vinto nel suo paese con un bel distacco (113 per Renzi contro 38 per Bersani). Per il resto Pierluigi Bersani ha stravinto a Sassano, San Pietro al Tanagro, Monte San Giacomo, Sanza, Sant’Arsenio, Polla, Padula, Auletta, Teggiano e Pertosa lasciando di misura a Matteo Renzi i paesi di Atena Lucana, Sala Consilina, Buonabitacolo, Caggiano e Montesano sulla Marcellana. Manca all’appello soltanto Casalbuono. Per un totale di 1999 preferenze per Bersani contro 1036 per Renzi su un totale di 3534 votanti. Una bella soddisfazione, non c’è che dire, per gli elettori del Vallo di Diano che da oggi non potranno, però, più lamentarsi delle amministrazioni locali da sempre in mano alla gerontologia degli uomini del centro-sinistra e che loro hanno riconfermato a stragrande maggioranza. L’elettore è sovrano, almeno così sento dire da quando ero ragazzino, e il responso delle urne va sempre rispettato. Ma domani, come dicevo prima, è un altro giorno, si vedrà.