Aldo Bianchini
PAESTUM – La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è finita. Il successo indubbiamente c’è stato, le analisi della manifestazione non sono mancate anche con alcune critiche; ma adesso cosa fare ? Insomma nel 2013 cosa accadrà, la Borsa si farà? Domande dalle cento pistole, direbbe qualcuno !! In verità il neo presidente della Provincia Antonio Iannone nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione tenne a ribadire, con forza, che le basi sono solide e la Borsa continuerà il suo viaggio nel futuro. Chissà !! Soprattutto alla luce della soppressione delle Provincie tradizionali, che la storia ci impone di ricordare, non è possibile prevedere se i futuri amministratori provinciali (non eletti direttamente dal popolo ma indicati dai vari consigli comunali) sapranno muoversi nel segno della continuità e nel nome della collettività, senza pensare all’orticello di casa propria. Comunque sia tutti dovranno tener conto (almeno questo è il mio pensiero) dell’analisi lucidissima fatta dal prof. Aurelio Di Matteo, esperto in movimenti e flussi turistici, profondo conoscitore della realtà archeologica del territorio, da tempo consigliere speciale del ministero del turismo; analisi che questo giornale ha pubblicato integralmente nella sezione “L’opinione”. Quella di Di Matteo è un’analisi critica e apartitica, commenta i numeri senza rimanere abbagliato, fornisce dei numeri senza assumere toni cattedratici, suggerisce delle soluzioni e paventa degli avvertimenti. Si può essere d’accordo o meno con l’analisi di Di Matteo ma ha perfettamente ragione quando scrive che “il rendiconto si fa con i numeri ma evitando di darli”, soprattutto quando gli stessi manifestano una ripetitività impressionante e sospettosa. La nuova amministrazione provinciale, brillantemente retta da Antonio Iannone, farebbe comunque bene a indire una conferenza stampa per evidenziare le capacità produttive della Borsa fornendo non i numeri ma il trand, positivo o negativo che sia, che si è registrato nel corso di tutte e quindici le edizioni della BMTA a partire dal 1998. Al neo presidente non sarà neppure tanto difficile perché il fenomeno Borsa lo ha studiato a fondo essendo stato proprio lui a salvarla dalla decimazione imposta da Edmondo Cirielli all’indomani della vittoria del centro-destra alle provinciali del 2009. Un dato, però, dobbiamo accettarlo per buono. L’entusiasmo che si registrava intorno alla Borsa negli anni iniziali è parzialmente svanito; mi sembra che quest’anno siano stati ridotti anche il numero dei saloni espositivi come quantità di metri quadrati utilizzati dai borsisti. Non ho frequentato la Borsa tutti i giorni ma nelle due visite mi è sembrato di incontrare meno gente, meno visitatori. Non condivido, ad esempio, l’insinuazione di Aurelio Di Matteo che ha paventato l’utilizzo della Borsa “per qualche star (Alberto Angela) che deve pubblicizzare il suo ultimo libro”, non credo affatto che siamo arrivati a questo ma sono rimasto, comunque, incredulo di fronte alla notizia che per il fitto del sito-fiera l’organizzazione della BMTA paga la modica cifra di circa 400mila euro per ogni edizione alla proprietà dell’Hotel Ariston per quattro giorni di esposizione. Un’ultima cosa da chiarire è quella relativa alla presenze complessive nell’intero sito archeologico di Paestum, questione che per 14 anni ha tenuto il comune di Capaccio lontano dalla Borsa e che solo quest’anno, grazie all’azione di Antonio Iannone, ha accettato un impegno sostanziale. Per il resto va riconosciuto il grande impegno degli organizzatori esterni e dei funzionari della Provincia sempre presenti e disponibili e che con il loro lavoro hanno dato alla XV edizione della BMTA una immagine perfetta ed affascinante.