Aldo Bianchini
SALERNO – E’ sceso in campo addirittura Peppe Iannicelli, che da molti giornalisti viene ritenuto il vero capo ufficio stampa del Comune di Salerno, per anticipare con qualche tiepida dichiarazione la tempesta che sarebbe arrivata da Napoli e, soprattutto, per cercare di dire e non dire sul fatto che il “suo sindaco” a Napoli non ci sarebbe andato, anzi che a Napoli non lo volevano affatto. Da anni Peppe Iannicelli non firmava più un comunicato, o meglio da anni nessun giornalista al Comune firma i comunicati. Ecco perché la firma su quel comunicato delle ore 20.26 del 10 novembre scorso mi ha sorpreso più del solito anche per l’oggetto che diceva testualmente così: <<Comune di Salerno – Luci d’artista di Salerno a San Gregorio Armeno. Aperto il presepe dipinto di Mario Carotenuto nel Duomo di Napoli>>. Un comunicato ambiguo che non dice assolutamente nessuna verità. Nelle ore successive si è scatenato il can-can con le suggestive accuse (ma in verità anche un po’ di opportunità) da parte del sindaco di Napoli Luigi De Magistris contro quello di Salerno Vincenzo De Luca con la benedizione di Giuseppe De Mita. Nessuno dei tre, e neppure Paolo Mainiero con il suo interessante articolo su “Il Mattino”, ha capito la vera genesi dello scontro che non è di natura politica e nemmeno economico-turistica. E’ stato, invece, l’odioso carattere deluchiano a mandare in tilt tutto e tutti, quando invece con un po’ di umiltà poteva venire fuori davvero un incontro interessantissimo e finalizzato a stemperare l’eccessivo campanilismo salernitano contro la metropoli partenopea. Dunque ecco cosa è realmente accaduto, e solo dopo aver letto cosa è successo anche la posizione di Peppe Iannicelli potrà apparire meno maliziosa di quanto è apparsa. Nasce uno pseudo accordo tra il Comune di Salerno e l’associazione “Il corpo di Napoli” per uno scambio di mostre natalizie: alcune luci a San Gregorio Armeno di Napoli e alcuni presepi al Tempio di Pomona di Salerno. Sembra una cosa molto bella. A quel punto l’associazione napoletana deposita presso gli uffici comunali competenti la bozza del progetto per la necessaria approvazione da parte del sindaco De Magistris. A Palazzo San Giacomo attendono, per giorni e giorni, un contatto da parte del Comune di Salerno: invano. Allora il capo-staff cerimoniale di De Magistris alza il telefono e chiama il sindaco di Salerno che non c’è o si fa negare. Il funzionario napoletano insiste e chiede, in alternativa, di parlare con il responsabile del cerimoniale di De Luca, anche in questo caso non c’è o si fa negare (ma chi è il capo del cerimoniale ?). Il giorno dopo, o giù di lì, da Napoli chiamano ancora e nessuno sa cosa rispondere. E’ solo una indiscrezione e come tale va presa; sembrerebbe che dal palazzo di città di Salerno nel corso del secondo tentativo di contatto qualcuno non meglio identificato abbia risposto pressappoco così: “E’ inutile che perdete tempo, qui se De Luca non vuole non si muove foglia”. Click, il suono del ricevitore prontamente abbassato avrebbe fatto andare su tutte le furie il capo-staff partenopeo. Da qui la durissima presa di posizione di Luigi De Magistris che con grave ritardo ha capito il caratteraccio del suo possibile interlocutore. In pratica Vincenzo De Luca non voleva dividere o condividere nessun momento di gloria sotto le luci d’artista con il sindaco di Napoli. Riuscirà il commissario regionale dei verdi, Francesco Borrelli, a fare da paciere? Vedremo.
Mamma mia che articolo interessante!!! Addirittura più interessante di un articolo sul problema delle unghie dei piedi che si spezzano o le doppie punte ai capelli dei calvi! Congratulazioni!!!
Non sono incline a fare sconti a De Luca,però-a mio avviso-anche questa volta il personaggio è stato “triturato” a sua insaputa in una “marchetta”commerciale della quale non ne ha capito la portata se non a cose fatte.Forse ci avrà messo un pizzico di furbizia nel pensare di fare una cosa”bella” a Napoli certamente non poteva ignorare che se si vuole andare a casa d’altri bisogna bussare e chiedere permesso.
Ma tant’è! I suoi consiglieri a vario titolo continuano a fargli fare errori elementari.Pensavano al loro tornaconto commerciale ignorando il “bon ton”….
Ancora.Mi riferiscono che sia stato intitolato ad Antonio Ghirelli (Napoli, 10 maggio 1922 – Roma, 1º aprile 2012) giornalista e scrittore italiano,il Teatro nel Parco dell’Irno.Tutto il rispetto per Ghirelli,ma vogliamo ignorare tutti i giornalisti salernitani di caratura nazionale che avevano diritto ad essere ricordati nella loro città?
Ancora una marchetta pagata da De Luca senza rendersi conto.
Mi dispiace di tanto e sono sicuro che se non si rende conto di questi errori sarà travolto!
In questo periodo di crisi mi sembra quanto mai fuori luogo che sindaci di due grandi città con un tasso di disoccupazione giovanile alle stelle si “beccano” per problemi che sono lontani anni luce da quelli veri della gente. Fa benissimo l’articolo a sottolineare che tale scontro non è di natura politica.