Giornata di fuoco ieri a Cava de’Tirreni tra avvisi di garanzia che, secondo voci di corridoio, si sarebbero moltiplicati nella notte passata e la mozione di sfiducia al sindaco Galdi firmata da 13 consiglieri d’opposizione. Nella sala gemellaggi i consiglieri firmatari hanno presentato alla stampa le ragioni del loro atto che, secondo quanto hanno dichiarato, sono scollegate dalle indagini della Dda.“La mozione non fa riferimento agli avvisi di garanzia” ha esordito infatti Luigi Gravagnuolo che ha espresso, con l’appoggio unanime degli altri consiglieri, “la ferma intenzione di non criminalizzare nessuno ma di attendere rispettosamente gli esiti delle indagini della magistratura”.La mozione di sfiducia, è stato quindi precisato, ha solo un movente politico. La condanna da parte della minoranza nei confronti della giunta Galdi investe l’acquisto della ex Cofima, la perdita dei fondi PIU Europa, i continui rimpasti in giunta che hanno portato ben quattro diversi assessori a rivestire in poco più di due anni la delega alle Attività produttive. Più in generale si è lamentata una situazione di caos nell’amministrazione che si è riflettuta di conseguenza anche sulla vita della città di Cava de’Tirreni. Un’impasse da superare, quindi, anche con il commissariamento.Sarebbe la terza volta nel giro di pochi anni che un commissario prende in mano le redini del comune metelliano, ma in proposito il consigliere Gravagnuolo ha voluto rassicurare tutti: si può fare in modo che questa fase duri il meno possibile sfiduciando la giunta Galdi in tempi rapidi e andando a votare in concomitanza con le elezioni politiche.“Sarà un boomerang per la minoranza” ha controbattuto il sindaco Marco Galdi. Secondo il primo cittadino, infatti, l’opposizione non raggiungerà la soglia di sedici firme necessaria per mandarlo a casa. Su questo però, tra i tredici firmatari del documento, circolano parecchi dubbi e gli ammiccamenti alla sempre più risicata maggioranza del sindaco continuano soprattutto in vista della discussione sul Bilancio, che potrebbe rivelarsi il vero colpo di grazia per l’attuale amministrazione comunale metelliana.
direttore: Aldo Bianchini