Aldo Bianchini
PAGANI – Anche per l’udienza del 16 ottobre scorso non ho potuto seguire il consiglio di Algida e Rossella. Difatti ho disertato l’udienza e , purtroppo, sono stato costretto a ricorrere ai vari report pubblicati da tutti i giornali che hanno diffusamente illustrato quanto avvenuto in aula per il processo “Linea d’ombra” a carico di Alberico Gambino ed altri dieci imputati. Allucinante !! Se tutto quello che ho letto risponde al vero, e non ho ragioni valide per avere dubbi sulla trasparenza dei colleghi, siamo davvero ad un punto di non ritorno. Tutto questo mi da la possibilità di porre nuovamente una domanda che ho già formulato più volte: “Ma i collegi difensivi dove sono ?”. Nel senso che mi sembra davvero grottesco che un testimone (Gaetano Gambino) possa essere lanciato nell’agone giudiziario senza un’adeguata preparazione non solo sui fatti ma anche, se non soprattutto, di natura psicologica; con l’aggravante che le domande del pm Vincenzo Montemurro non sono parse neppure tanto insinuanti e capziose ma assolutamente nella piena normalità, figurarsi cosa sarebbe successo se il pm avesse infierito come credo sappia fare. Una testimonianza non è una cosa da prendere sottogamba, la testimonianza è un momento sacrale del processo penale, il teste deve arrivare preparato alla perfezione, non deve mostrare agitazione, non deve muovere o alterare nessun lineamento somatico, non deve mai abbassare lo sguardo e deve rispondere con precisione e decisione senza mai tracimare i confini del giuramento che è chiamato a declamare subito dopo essersi seduto di fronte al Tribunale. Fatta questa considerazione e ritenuto che i collegi difensivi, a meno di precise prove contrarie, hanno fatto e fanno il loro dovere scrupolosamente mi viene spontaneo chiedere a che gioco stiamo tutti giocando. Qui non stiamo parlando di un processo qualsiasi; qui c’è in ballo un discorso giudiziario che può travolgere tutto il centro-destra della provincia di Salerno, e non solo; qui stiamo parlando del destino di uomini e di intere famiglie, alcuni dei quali assolutamente lontani mille miglia dalle devastanti accuse. C’è da rabbrividire se soltanto pensiamo a cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi quando le inchieste su Scafati, su Angri, su Cava de’ Tirreni e sullo stesso Ente Provincia (con Ghost Road, con Due Torri, con False Onlus, con Tesseramento PdL) arriveranno a maturazione. Altri arresti, altre indagini estenuanti, altri collegi difensivi, altri processi, altro tempo, tanto tempo, fino a scaraventare nel dimenticatoio il processo “Linea d’Ombra” con tutto il suo carico spaventoso di accuse che, seppure letteralmente inventate e costruite a tavolino, nessuno riesce veramente a demolire, almeno fino a questo momento. Tutto mi sembra collegato e preritagliato su misura, esattamente come il più classico dei puzzle che spesso diventano inestricabili anche per i più esperti ed accaniti risolutori. E se tutto questo lo penso io (che sicuramente non sono il depositario di alcuna verità) credo che lo pensano anche gli altri, in primis i collegi difensivi che, però, si sono concessi il lusso di far sedere in aula un teste (ancorchè stretto familiare di Gambino) assolutamente non in grado di stendere sull’aula e sull’intero processo un velo di tranquilla sicurezza finalizzata alla concretizzazione di una verità che sembra dietro l’angolo e che nessuno riesce seriamente ad afferrare. I processi penali, beninteso, vivono anche di queste sensazioni e di questi momenti di fibrillazione; quando sembra che tutto è perduto può sempre arrivare il colpo a sorpresa che rimette in gioco tutto e tutti. Nel processo al “Sistema Pagani”, nonostante i ripetuti annunci, questo colpo a sorpresa non c’è stato ancora; oltretutto le precarie condizioni di salute di Giuseppe Santilli non gli hanno consentito di essere presente in aula per le sue finali dichiarazioni e la ex segretaria generale del comune Ivana Perongini ha depositato un certificato medico. La prossima udienza ci dirà qualcosa in più; lo spero sinceramente per tutti gli imputati, al di là della stessa commozione (forse rabbia !!) di Alberico Gambino.
Egregio Dott. Bianchini,
anzitutto mi scuso per il non aver mantenuto la promessa di non scrivere più commenti ma,sinceramente, non sono riuscita a mantenere l’impegno perchè il Suo articolo – oggettivamente – sfiora il ridicolo e,soprattutto, elide in fondamenta il ruolo stesso del giornalista.
Ma come può, mi chiedo, un giornalista esperto, dotto e coraggioso come Lei impiantare un ragionamento solamente leggendo (come dice Lei) alcuni articoli di suoi colleghi.
E quali colleghi poi, forse quello della LA CITTA’ e di Metropolis che da sempre, con i loro articoli, mistificano anche l’evidenza dei fatti come più volte,peraltro, Lei stesso ha stigmatizzato.
Di cosa sarebbe responsabile il GAMBINO GAETANO? di aver detto di non ricordare bene se a chiedere “di affiggere i manifesti” fosse stato tale Celentano Domenico da solo o in presenza del D’auria.
E dove sarebbe la grande incongruenza? Glielo dico io: nella mente, nell’animo e nel cuore degli articolisti (definirli giornalisti sarebbe offesa per tanti come Lei ed altri che il ruolo e la professione lo hanno acquisito sul campo) prevenuti e “megafoni” di altre fonti interessate.
L’udienza di ieri l’altro ha visto come testimoni circa 10 persone che hanno letteralmente smontato, definendole false, le affermazioni del PANICO novello Tano Grasso (Petrelli, Labonia, Campitiello, etc. etc.) per non parlare della sindacalista Lucia Pagano (sicuramente non tacciabile di vicinanza politica ed umana a Gambino ed alla cricca come sempre sono definiti dagli articolisti cui Lei fa riferimento in questo commento) che “ha letteralmente demolito il Panico novello Tano Grasso sul piano imprenditoriale – umano e professionale definendolo fotocopia del piccolo imprenditore e tutto dedito agli affari ed agli imbrogli nei confronti degli operai ” (quelle stesse cose cioè che il SANTILLI – a suo dire – dovrebbe riferire in aula).
Tuto questo non risulta dagli ARTICOLI dei SUOI COLLEGHI, cui Lei si è riferito ed ha prestato ascolto e concesso affidabilità, perchè non conviene nè dirlo, nè scriverlo altrimenti si corre il rischio di “informare obiettivamente l’opinione pubblica” e questo non va bene…
Mi chiedo,poi, che c’entrano le difese? Forse devono imbeccare i testi come fa normalmente la pubblica accusa con i PENTITI? Ma quale concetto di giustizia si tenta di far passare?
Mi creda, sono sinceramente dispiaciuta e sorpresa dal Suo “scritto ” degli ultimi tempi, non perchè Lei sostiene “cose e tesi fastidiose o altro”, ma semplicemente perchè avevo rilevato e creduto che Lei “scrivesse solo quando avesse assistito direttamente, indagato personalmente o fosse effettivamente convinto”.
Rilevo,invece, che Lei – negli ultimi tempi – scrive “tanto per scrivere” quasi come se avesse qualcosa da ridire “contro le difese ” e/o a favore “dell’accusa”.
Sicuramente mi sbaglio, sicuramente non è così, però l’impressione che ricavo io – novella spy girl – è questa e quindi la dico perchè io dico quello che penso e di cui sono convinta.
Mi auguro che Lei non si dispiaccia per questo e che – soprattutto – da questo momento mi lasci fuori dalle Sue considerazioni e dai Suoi pensieri in modo che io possa ritirarmi in buon ordine, evitare ulteriori commenti e – soprattutto – attendere l’esito finale del processo di primo grado in modo da verificare se alla fine “prevale il concetto di giustizia che ho io oppure quello che mi sembra abbia Lei”.
Poi ne potremmo riparlare con serenità e tranquillità anche perchè avremmo già assistito alle deposizioni della dott.ssa Perongini ed alle sue clamorose rivelazioni.
Nel frattempo Le auguro ogni fortuna, soddisfazione e tutto ciò che desidera pregandoLa di evitare larvate ironie “sulla commozione ” reale e sincera del Gambino che ” non era rabbia” ma semplicemente “commozione mista alla mortificazione di dover subire – ormai da quindici mesi – trattamenti giudiziari e carcerari indegni per chi, come lui, è stato sempre moralmente ineccepibile e lontano anni luce dal solo pensiero di poter anche indirettamente favorire la camorra”.
Questo vale anche per Santilli, Quaratino, Di Palma, Barone, Pandolfi, ovviamente, che al pari di Gambino “sono persone perbene” come sanno tutti a Pagani e paesi limitrofi.
Ad maiora
….lei segue il processo dalle cronache della citta’??…e un po’ come seguire la politica dai tg di rete 4 o rai3!!!
Una decina di anni fà ,ho avuto l’onore di conoscere Aldo bianchini e vi posso assicurare che segue attentamente i processi senza presenziare,senza leggere la città o altri quotidiani.Poi lei cara Algida Tortora legga bene l’articolo ,non legga rosso se è scritto bianco.Saluti Carmen
Dott. Bianchini io non posso che non farle dei complimenti, secondo me’ esistono tre tipi di giornalisti:
1) quelli che scrivono solo menzogne e lo fanno per vendere i loro quotidiani.
2) quelli che scrivono solo le notizie che gli vengono date dai loro informatori senza spingersi oltre
3) e infine quelli come lei che si contano sulle dita di una mano e lei fa’ parte dei più bravi non riesco a capire come fa’, ma riesce a far arrabbiare con i suoi articoli parecchi di loro che la seguono, dicono che lei non segue il processo, la criticano, ma alla fine sono i primi a leggere i suoi articoli, complimenti davvero grande giornalista.
Cara Algida quello che e’ emerso nell’ultima udienza ormai non mi meraviglia più , tutte le udienze sono andate benissimo , stanno emergendo solo prove contro il Panico, ma secondo me’ quello che diceva Bianchini e’ quello che pensiamo in molti, se il fratello del sindaco non e’ sicuro su quello che dice anche se non era niente di così importante, qualsiasi di noi potremmo farci questa domanda ” come e’ possibile gli avvocati non l’ hanno preparato”.
Ormai e’ palese che il dott. Bianchini critica la difesa degli avvocati ed e’ quello che faccio anch’io , queste persone stanno in questa situazione da più di 15 mesi.
In questo processo manca un avvocato la mitica Teresa Guerra, il buon Dio ce l’ha portata via, lei dava l’anima per i suoi assistiti, riusciva se chi accusava il suo assistito a fargli dire la verità .
Cara Algida e’ brutto ammetterlo, ma questi avvocati non sono altezza, penso che questo processo verra’ vinto, ma non per meriti della difesa, ma per demeriti dell’accusa, rimarranno parecchi punti interrogativi e mai nessuno potrà dare delle risposte, e’ stata costruito un cartello accusatorio su un castello di sabbia , ma il vento l’ha spazzato via.
Egregia signora Carmen,
l’articolo del Dott. Bianchini l’ho letto benissimo (tre volte) e non ho visto bianco per rosso ma ho solo preso atto di quello che il Dott. Bianchini ha scritto e cioè: ho letto dai giornali dei colleghi il resoconto dell’udienza perchè non ho potuto presenziare.
Quindi ha scritto un articolo fondando le Sue deduzioni ed affermazioni su notizie assunte ” de relato” (per rimanere in tema).
Questo basta ed avanza, credo, per invitarLa a riflettere prima di scrivere.
Detto questo,poi, credo che sia necessario porre fine ad una farsa che vede commentatori schierarsi a favore del Dott. Bianchini (lo conosco da anni, è preciso, è professionale, etc. etc.)non appena qualcun altro si “permette di dissentire o di contraddire lo scritto del Dott. Bianchini”.
Nessuno, e tanto meno io, ha mai messo in discussione la professionalità, il coraggioo, l’esperienza, etc. etc. del Dott. Bianchini (si leggano i miei precedenti commenti a riprova) , ma vivaddio si può o non si può dissentire e/o controdedurre se un articolo non convince? Il dissenso – espresso peraltro correttamente – è legittimo o è LESA MAESTA’? e cosa c’entra la professionalità del Dott. Bianchini con il dissenso rispetto ad un Suo commento?
Al signor Gianluca, invece, dico soltanto ” che gli avvocati non preparano i testimoni” ma solo “interrogano i testimoni”. Evidentemente Lei confonde, come fa il Dott. Bianchini, i metodi dell’accusa (in genere) con quelli della difesa considerato che da sempre, e particolarmente nei processi con pentiti, la pubblica accusa prepara “i testimoni ” che , in cambio, ottengono favori e vita agiata (anche se hanno ammazzato decine di persone).
Il fratello del Sindaco (come Lei lo chiama) è una persona perbene, non avvezza alle aule di giustizia, emotivamente ed affettivamente coinvolto, per cui è legittimo e comprensibile che “possa essere emoziato e titubante” se non addirittura “intimorito” visto i tempi che corrono ” con le facili accuse di subornazione, falsa testimonianza, etc. etc.”
Non per questo, ritengo, può essere oggetto di un articolo duro anche se strumentale per attaccare le difese.
P.S. A scanso di equivoci, non appartengo a nessuna delle difese, nè “sono parente di alcun difensore o imputato”.
Ad maiora
Cara sig. Algida forse ha problemi di vista o solo probabilmente contesta tutto quello che non e’ scritto da lei, il caro amico Gaetano lo sanno anche le pietre che e’ una persona perbene, di certo lo conosco da molto più tempo di lei , visto che abbiamo fatto lo stesso liceo e io non ho mai detto che non era una persona perbene,cara sig. Algida io ho solo detto che gli avvocati stanno alla frutta, ma forse lei per ogni frase fa’ un articolo di giornale, critica tutto e tutti quelli che lasciano messaggi al dott. Bianchini, mi scusi ma se su questo processo il dott. Bianchini scrive cose non vere, menzogne, ecc. come mai continua a leggere questo giornale e a lasciare commenti?
Non capisco ogni volta Lei dice sempre le stesse cose ” non commenterò più i suoi articoli ” , poi all’improvviso ricompare come per magia, e’ quasi diventata ridicola , fa’ tutto lei domanda e risposta , si rilassi prenda una bella camomilla, può commentare tranquillamente gli articoli del dott. Bianchini, tanto nessuno la cacciera’ via.
Io sono il primo che difendo nel processo linea d’ombra gli imputati, ma nello stesso tempo sono il primo a criticare gli avvocati,visto che mi sembra quasi che per lei gli avvocati stanno svolgendo bene il loro lavoro, mi può spiegare come mai gli imputati stanno da più di 15 mesi in questa situazione? Mi può spiegare come mai quando il perito Porto comunico’ nelle ultime udienze che Panico aveva manipolato la registrazione, gli avvocati non hanno fatto i pazzi , chiedendo anche di indagare il Panico?
L’avvocatessa Guerra sarebbe salita sul tavolo, facendo le capriole, altro che questi avvocati.
Signora Algida come diceva Dante ” non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Il signor Gianluca, purtroppo per lui, scrive e non sa quello che dice e legge ma non comprende quello che uno scrive.