MONTESANO/M. – Sono stati arrestati alle prime luci dell’alba di ieri dai carabinieri del NOR di Sala Consilina Francesco Lovisi, pregiudicato operaio, e Tony Lovisi nullafacente anche esso pregiudicato, i due padre e figlio di Casaletto Spartano domiciliati a Montesano sulla Marcellana, devono rispondere del reato di tentato omicidio, minaccia aggravata, e porto illegale di armi. Sono accusati di essere gli esecutori dell’aggressione nel febbraio del 2011 ai danni di Domenico Lo Sasso, il pastore di Padula trovato morto nei campi della cittadina della Certosa l’ 8 agosto 2012. I due arrestati sono a disposizione del Magistrato. I carabinieri del NOR di Sala Consilina, alle prime luci dell’alba di ieri, esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare della prima sezione della corte suprema di cassazione, emessa a seguito di rigetto dei ricorsi dei ricorrenti ed accoglimento dell’appello presentato dal p.m. della procura della repubblica di sala consilina, dott. Michele Sessa, hanno tratto in arresto Lovisi Francesco, classe 1966, coniugato, pregiudicato, operaio, Lovisi Tony, classe 1992, celibe, pregiudicato, nullafacente. I due padre e figlio residenti a Casaletto Spartano, ma domiciliati a Montesano sulla Marcellana, sono ritenuti responsabili in concorso dei reati di tentato omicidio, minaccia aggravata,e porto illegale di armi. Secondo l’accusa, i due soggetti, in data 12 Febbraio 2011, per futili motivi, aggredirono e minacciarono di morte Lo Sasso Domenico, pastore di Padula colpendolo al capo più volte con un pesante bastone. Già arrestati all’epoca dei fatti, i due uomini erano stati scarcerati dopo tre giorni dal Gip del Tribunale di Sala Consilina. Dopo quasi due anni, si riaprono i cancelli del carcere per i soggetti in questione, che dopo le formalità di rito, sono stati rispettivamente tradotti Lovisi Francesco presso la casa circondariale di Sala Consilina, e Lovisi Tony presso la sua abitazione al regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini, da parte degli inquirenti, si sono svolte anche in virtù della morte dello stesso Domenico Lo Sasso che venne rinvenuto cadavere in un terreno di Padula l’8 agosto scorso. L’uomo 48 anni separato dalla moglie, pastore di professione, esperto navigatore delle montagne del Vallo di Diano, semplice, umile, senza grandi pretese , viveva in campagna, la stessa che lo ha visto nascere crescere e morire. Il 48enne è stato trovato senza vita tra la vegetazione che contorna la città della Certosa. Una scoperta casuale fatta da alcuni passanti . Domenico giaceva in quel posto da qualche giorno, irriconoscibile tanto che ci sono volute delle ore per risalire alla sua identità. Sul suo corpo furono fatte delle perizie medico legali da parte del dott. Adamo Maiese, che esclusero ogni tipo di violenza corporale. Un uomo schivo Domenico, chi lo conosceva ci ha riferito che negli ultimi tempi soffriva di salute. Una persona normale, con amici e nemici e tanta passione per la sua campagna, la stessa che nel febbraio del 2011 lo ha visto protagonista del diverbio con i due arrestati, una lite finita con il ricovero del Lo Sasso presso il Luigi Curto di Polla per diverse lesioni al corpo ed un vistoso trauma cranico.