SALERNO – La foto allegata a questo articolo vi mostra la prima pagina del quotidiano “Roma-Cronaca” di sabato 13 ottobre 2012. Basta leggere per capire, inutile ripetere. Mi verrebbe subito da dire che “finalmente non sono più solo” in questa battaglia di legalità e di verità. Ovviamente non gioisco perché la totalità del mondo dell’informazione salernitana è ancora barricata nel suo “guscio servile” nei confronti del padrone di turno, purtroppo. Ecco, al di là dei sinceri complimenti al direttore ed ai colleghi del Roma (non capisco perché la mancanza di firma in calce al pezzo, si sa benissimo che in questi casi tutto ricade sulla responsabilità del direttore, tanto valeva firmarlo !!) per lo scoop e soprattutto per il coraggio dimostrato, aumenta la mia delusione nei confronti di una stampa che si impantana sempre di più quando si parla del sindaco De Luca e/o di ogni cosa che possa far risalire alle eventuali presunte sue responsabilità. La vicenda raccontata dai colleghi del Roma è di una gravità assoluta, del resto tutto quello che si muove intorno al crack del “pastifico Amato” è di una gravità e di una drammaticità assolute. C’è ancora altro, molto altro da scavare e da pubblicare. Se i lettori più attenti hanno la bontà di andare a riprendere, su questo stesso giornale online, i miei articoli del 15 – 20 e 22 luglio 2012 (Amato 11, 12 e 13) avranno la possibilità di leggere che già il 15 luglio avevo anticipato in assoluta anteprima la faccenda della “cena riservata” tra Paolo Del Mese, Mussari (del MP) e De Luca che oggi il giovane rampollo Peppino Amato junior sbandiera come un’arma di ricatto di Del Mese contro De Luca. La stampa arrivò sulla notizia soltanto qualche giorno dopo. Ma il 22 luglio 2012, con l’articolo Amato/13, ho anticipato ancora un’altra cosa. Il titolo di quell’articolo diceva: “Amato/13 – le buste gialle … rigonfie”. Andate a rileggerlo quell’articolo e potrete individuare anche i personaggi, soprattutto “quel funzionario” che aveva notato che dall’agenda del “giovin signore” fuoriusciva almeno una busta gialla rigonfia di bigliettoni da 100 € cadauno. La vicenda dei soldi portati in Lussemburgo impallidisce al cospetto delle “buste gialle rigonfie”; forza un altro piccolo sforzo “amici del Roma” e sarete proprio Voi a darne l’annuncio, in fin dei conti lo meritate. Tutto il resto della stampa tace, ovviamente, nel solco del più meschino e accomodante silenzio lasciando allo sbaraglio i colleghi del Roma. Ma questa è storia vecchia che conosco benissimo per averla sperimentata più volte direttamente sulla mia pelle. Per carità voglio credere, come credo, che soltanto ai colleghi del Roma sia stata scucita sapientemente la velina giusta al momento giusto così come non posso credere, e non credo, che chi ha scucito la velina non abbia prima o contemporaneamente esperito i giusti tentativi con gli altri giornali. Il coraggio dei colleghi del Roma esce ingigantito da questa vicenda e mi sembra giusto spronarli a lavorare di più, sempre di più, anche in direzione delle buste gialle. Io continuo a divertirmi assumendo il ruolo della lepre che corre per non farsi prendere e cerco, nel mio piccolo, di stimolare la fantasia di tutti i colleghi. Ah! dimenticavo di dirvi che quel funzionario nelle ultime settimane è stato contattato con la promessa di farlo ritornare al suo posto dopo l’epurazione violenta per aver visto ciò che non doveva vedere. E’ stato fermo e deciso ed ha rifiutato. Bravo!!! Un’ultima preghiera, qualche lettore attento ed introdotto consigliasse al pm Vincenzo Senatore di leggere anche questo giornale. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
Complimenti a voi ed ovviamente alla direzione del Roma, con la speranza che che tutto riesca anche a voi di riprendere il vigore precedentemente e piu’ visibilmente profuso. Saluti con stima. Vincenzo Strianese