Aldo Bianchini
SALERNO – Ho assistito con grande attenzione alla performance televisiva di Edmondo Cirielli ed ho seguito, tutto d’un fiato, il linguaggio mediatico-popolare del presidente della provincia di Salerno. Parlo della trasmissione Uno/Mattina del 3 ottobre ed in particolare del segmento affidato al giornalista Paolo Di Giannantonio che ha ospitato oltre a Cirielli anche il presidente della provincia di Potenza Piero Lacorazza. Per la prima volta, almeno per quanto mi riguarda, ho visto un Cirielli in grado di “bucare il video”, come si suol dire in gergo, e di entrare nelle case degli italiani che a quell’ora del mattino, tra un preparativo e l’altro, si accingono a lasciare le proprie abitazioni verso le rispettive destinazioni lavorative e scolastiche. E’ l’ora in cui un comunicatore che se ne intende può dare il meglio di se ben sapendo che i messaggi subliminali da inviare devono essere brevi, concisi, precisi, convincenti e penetranti per meglio incidere nell’immaginario del telespettatore che in quei momenti del mattino è proprio come la tv: veloce ed apparentemente distratto e superficiale. Il presidente Cirielli è riuscito, nei pochi minuti che il conduttore gli ha lasciato e in quegli altri che lui abilmente e senza forzare gli ha strappato, a sintetizzare tutti questi elementi che sono comunque necessari alla riuscita di un messaggio televisivo che non è una cosa che non tutti possono inventarsi dalla sera alla mattina. Il presidente Cirielli è stato di una brillantezza eccezionale, con il classico cucchiaino ha spiegato ai telespettatori cose importanti riuscendo a renderle recepibili anche dai ragazzini che a quell’ora del mattino, spinti dai genitori, si predispongono mentalmente per andare in una scuola ormai lenta, ripetitiva e noiosa. Cirielli è stato, invece, veloce, non ripetitivo e assolutamente interessante per il suo modo di esporre il suo punto di vista su argomenti difficili ed anche spinosi, dalla spending-review alla soppressione delle province. Una semplicità espositiva che sinceramente mi ha sorpreso, parlare ad una telecamera non è cosa facile, ve lo assicuro, ed essere convincente e comprensibile è ancora più difficile, soprattutto in un momento in cui la politica è ridotta davvero al lumicino e sta sprofondando sempre di più nella non credibilità. Insomma Edmondo Cirielli ha strappato la scena sia al conduttore che al presidente Lacorazza, senza mai apparire invadente e prevaricatore, riuscendo ad esibire per tutta la durata del suo intervento quella faccia pulita da bravo ragazzo che piace tanto e non solo alle mamme casalinghe. Mentre facevo tra me e me queste riflessioni mi sono ritrovato davanti al televisore con la pubblicità che incalzava, mi sono accorto così che il programma era finito. Peccato!! Prima di prendere anch’io la strada degli impegni mattutini ho pensato al perchè questo modello di Edmondo Cirielli, novello comunicatore televisivo, non riesca a far presa a tutto tondo sulla massa dei cittadini di Salerno sui quali, invece, ancora imperversa Vincenzo De Luca. Eppure Cirielli non altera, quando parla in tv, alcun tratto somatico, non digrigna i denti, non guarda dall’alto in basso i suoi potenziali elettori, non demolisce gli avversari, non racconta favole, non dice che a Salerno verranno cinque milioni di visitatori per le luci d’artista, non azzanna nessuno, non mortifica i giornalisti con contumelie varie e, soprattutto, non si erige a paladino unico della legalità e della trasparenza. La spiegazione è, forse, da ricercare nella scuola politica ed a senso unico da cui proviene il sindaco (da lavaggio del cervello come quella de Le Frattocchie) e soprattutto nel fatto che dal gennaio del 1994 ha okkupato la scena mediatico-televisiva della Città in maniera monocratica e, per certi versi, arrogante fino ad obnubilare l’immaginario collettivo dirigendolo verso i risultati da lui stesso studiati a tavolino. Tutto questo è mancato, non so se per insipienza o per trascuratezza, alla destra in generale ed in particolare agli uomini che hanno occupato le poltrone politiche importanti. Non è mai troppo tardi ? Chissà.
E’ morto il camerata Sergio Rossi, l’uomo più “pazzo” e buono di questo mondo, il DIO degli Esercito lo accolga alla………………. sua “mensa”.
Una preghiera e una lacrima.
Camerata Sergio Rossi ………………………………….PRESENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
lupo solitario…oggi è ancora più solo.
Primo
I risultati concreti del Sindaco de Luca e quelli di Cirielli sono sotto gli occhi di tutti.Ecco perchè imperversa De Luca e non Cirielli nella nostra città.