Da Alfonso Senatore (pres. Città Unita)
CAVA de’ TIRRENI – Ecco tutto quello che non dicono sulla benzina i ladroni politici di regime.
L’accisa – (difatti la benzina questo sta facendo a tutti gli italiani, tranne ai politici della casta che non la pagano – ci sta “uccidendo” specie le fasce più deboli, più povere: quelle dei lavoratori che non possono fare a meno della macchina.
Nel territorio, sull’acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze.
Alcune di esse, però, risultano —talmente anacronistiche e non piu’ esistenti,- (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935), da suscitare non poche risate e sospetti al riguardo.
L’elenco completo comprende i seguenti aumenti dell’accisa:
- 1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935–1936;
- 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
- 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
- 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
- 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
- 0,082 euro per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
- 0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012.
- 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009.
Inoltre, dal 1999, le Regioni hanno la facoltà di imporre accise regionali sui carburanti cosa che fanno puntualmente.
A ciò si somma l’imposta di fabbricazione sui carburanti, per un totale finale di 70,42 centesimi di euro per la benzina e 59.32 per il gasolio.
Su queste accise viene applicata anche l’IVA al 21%, che grava per circa 15 centesimi di euro nel primo caso e 12 nel secondo.
Più precisamente vi è un 55% di tasse sulla benzina verde, un 48% sul diesel, un 32% sul GPL, e un 48% sul gasoli da riscaldamento. La benzina, come si vede, è la più gravata.
CHE FINE FANNO QUESTI SOLDI
A tutto ciò si aggiunga la tassa per pagare gli stipendi, le prebende, indennità, rimborsi, privilegi €.30.000,00 (trentamila/00), più al mese, finanziamenti leciti e illeciti sprechi per festini, feste e orgie della Casta dei politici, intollerabili, incomprensibili e ingiustificati.
Tassa ssassina per una Banda di Politici Scansafatiche e Mangiapane a Tradimento che hanno venduto il futuro di tre generazioni ingrassandosi come porci: Gasparri, Fini, Bersani, Bossi, Vendola, Di Pietro, Casini e tutti gli altri, mandiamoli a casa e per sempre che vadano a “zappare” la terra.
Cava de’ Tirreni,li 20/09/2012
avv. Alfonso Senatore
Presidente dell’ Associazione “CITTA’ UNITA”