Cava: una città alla deriva … politica !!

Marilena Mascolo

CAVA de’ TIRRENI – Non c’è pace per la città metelliana, almeno sul piano squisitamente politico-amministrativo. Da quella sventurata notte dell’imboscata contro Alfredo Messina, che aveva stravinto le elezioni amministrative, tutto è cambiato a cava de’ Tirreni e tutti hanno intravisto la possibilità di “fare e disfare” le amministrazioni comunali. Dopo Messina ci ha rimesso le penne il professore Luigi Gravagnuolo e presto ce le rimetterà anche Marco Galdi. Proprio in queste ore è ritornato sulla scena politica e pubblica della Città il professore con tutto il suo peso culturale ed ha parlato apertamente delle eventualità di una “mozione di sfiducia” al sindaco Galdi che lo aveva battuto nell’ultima competizione elettorale amministrativa. Un intervento a tutto campo quello di Gigi Gravagnuolo, pesante come un macigno anche per i suoi ex o attuali compagni di partito che non lo avevano capito sottovalutando il suo messaggio di “nuova e sana amministrazione della cosa pubblica”. Ma Gravagnuolo, da vero politico, si pone anche il problema del futuro della “sua città” e, a costo di essere frainteso, denuncia i rischi di un nuovo terremoto a palazzo di città. La continuità, dice Gravaguolo, è l’essenza della buona amministrazione e a Cava de’ Tirreni, in questi ultimi anni, è mancata innanzitutto la continuità amministrativa. Scrive di proprio pugno Gravagnuolo per dire che: “Mi sono dimesso nel gennaio 2010 considerando bene che almeno il commissariamento sarebbe durato solo nove settimane … No, non auguro alla Città un nuovo commissariamento. Non lo auguro alla Città e non me lo auguro per essa. Ciò non vuol dire che Galdi e la sua amministrazione siano difendibili … Non trovo un solo campo di azione in cui l’attuale guida della Città possa dirsi quanto meno decente. Condivido fino in fondo il giudizio negativo ormai largamente diffuso, almeno nel centro della Città …”. Un vero e proprio atto finale lo scritto di Gravagnuolo. La Città si prepari, dunque, ad un più che probabile nuovo scioglimento del Consiglio Comunale per una ripetizione della tornata elettorale. Il pericolo maggiore la Città lo correrà dopo le annunciate dimissioni di Edmondo Cirielli dalla Presidenza della Provincia, da quel momento i siluri e le vendette politiche proprio a Cava non mancheranno certamente e Galdi, imposto dal capo, corre rischi ancora maggiori. Il tempo ci dirà la verità,  con la speranza che la cultura della continuità (come auspica Gravagnuolo) prenda il sopravvento sulla faciloneria politico-amministrativa di questi ultimi anni.

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