SALERNO – La storia che abbiamo raccontato su questo giornale in merito all’attacco delle Brigate Rosse a Salerno nel pomeriggio del 26 agosto 1982 non deve cadere assolutamente nel vuoto dopo le celebrazioni del trentesimo anniversario. Quel brutto episodio, quell’ingiustificato e proditorio attacco al cuore dello Stato con l’assalto alla colonna militare in Via Parisi, quegli eroi involontari che caddero nell’adempimento del proprio dovere, devono rimanere sempre vivi nel nostro cuore e nei nostri ricordi. Il sindaco del comune di Tuglie (provincia di Lecce), Daniele Ria, ha letto la ricostruzione di quei momenti drammatici su questo giornale e in considerazione del fatto che Antonio Palumbo (una delle vittime di quell’agguato, deceduto a Napoli a seguito delle gravi ferite riportate nella battaglia ndi Via Parisi) era nato e cresciuto nella cittadina di Tuglie ci ha scritto lanciando la sua volontà di ricordare attraverso il coinvolgimento di chi all’epoca dei fatti era di stanza a Salerno come militare. Ecco il testo della lettera del sindaco Ria: <<Egregio Direttore, il 23 settembre 2012, ricorrono i 30 anni dalla morte del Cap. Antonio Palumbo, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse. L’amministrazione comunale, che mi onoro di rappresentare, intende ricordare il compianto cittadino, con una semplice cerimonia di commemorazione. Gradirei sapere se, attraverso il suo giornale, è possibile contattare qualche ex commilitone di Antonio Palumbo, che all’epoca condivise l’esperienza militare nella caserma “Cascino” di Salerno dell’89° Battaglione di Fanteria. In attesa di notizie, colgo l’occasione per ringraziarLa anticipatamente. Daniele Ria, Sindaco del Comune di Tuglie>>. Facciamo, ovviamente, nostro l’appello de sindaco di Tuglie e lo giriamo a tutti coloro che in quell’estate del lontano 1982 furono commilitoni di Antonio Palumbo nella Caserma Cascino. Attraverso questo giornale sarà facilissimo mettersi in contatto sia con noi che direttamente con il sindaco Ria. Sarebbe veramente molto bello che qualche commilitone rispondesse all’appello per presentarsi il 23 settembre prossimo all’appuntamento per testimoniare con la sua presenza il valore delle Forze Armate e il senso della missione svolta da sempre al servizio del Paese.
Quale portavoce della costituenda Associazione Commilitoni dell’89° Battaglione Fanteria Salerno, mi impegno a diffondere l’appello del dr. Ria.
NON CHIEDO DOVE
SALVE MI CHIAMO DE PASCALIS GIOVANNI (TREPUZZI LECCE) (CAPORAL MAGGIORE 1^COMP. ) IO E ALTRI COMMILITONI CUSTODIVAMO LA DIVISA (MIMETICA) DEL CARO ANTONIO AVEVA DEI FORI ALL’ADDOME. POI SIAMO ANDATI A TUGLIE SCOPRIRE LA TARGA IN SUA MEMORIA SE NON RICORDO MALE FEBBRAIO 1984.
questa e la mia e-mail privata mi puoi scrivere?
sono un parente della vittima
palumbo1959@libero.it
ho conosciuto antonio che lui era appena diventato caporale ed io ero quasi al congedo come caporal maggiore,ho scritto qualcosa sul portale di quel giorno maledetto non so se ho fatto bene ma mi sono quasi liberato di quel peso.lo ricordo poco antonio ma per quel poco posso dire che era una persona squisita.antonio rimarrai per sempre nel mio cuore,ciao!!!
SALVE MI CHIAMO PAOLO POLIDORI,(PISA) ALL’EPOCA DI QUELLA STRAGE ERO CONGEDANTE,UN TRISTE RICORDO CHE PORTO SEMPRE DENTRO DI ME.
Ciao a tutti, nel luglio ’82 ero al CAR in quel di Salerno; a fine mese ho giurato e sono stato trasfrerito a S. Giogio a Cremano (NA) per la specializzazione (telescriventista); ad agosto ho ricevuto, assieme ai miei commilitoni provenienti da Salerno, la triste notizia da uno dei cap. magg. istruttore che avevo alla Cascino 8non ricordo il nome…) giunto a S. Giorgioper motivi di servizio. Lì per lì non ho metabolizzato bene l’accaduto, ma la sera, giunto in reparto mi sono accorto di una cosa cui non avevo mai dato peso: lo “zaino valigia” che avevo nell’armadietto era quello di Antonio, con ben stampigliato il nome Palumbo…
Lo so rispondo tardivamente ma vorrei idealmente abbracciare la manna ed il papà di Antonio, anche se ho di Lui solo un vago ricordo…
Francesco Fantini – 6°’82