STORIA TRISTE DELLE CROCI A LONDRA

Alfonso D’Alessio

Ci sono ancora perseguitati per la croce cristiana. Anche quando indossata appesa ad una catenina portata al collo.  Il caso non ha fatto abbastanza rumore. Certo ne ha parlato l’Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, L’Osservatore Romano e qualche altro sparuto quotidiano nazionale. Ma i cristiani britannici denunciano la discriminazione. Quattro lavoratori infatti, ritengono di aver subito discriminazioni sul posto di lavoro e chiedono la condanna per  il Regno Unito da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. I ricorrenti lamentano di essere stati licenziati, trasferiti o comunque fatti oggetto di provvedimenti disciplinari a causa della fede in Gesù Cristo. E’ il caso per esempio di Nadia Eweida, sospesa nel 2006 dal datore di lavoro British Airways e collocata in aspettativa senza assegni per aver violato le regole della divisa rifiutandosi di rimuovere la piccola croce appesa ad una catenina intorno al collo. Stessa sorte a Shirley Chaplin, un’infermiera allontanata dai pazienti dell’ospedale “NSS Reale Devon e Exeter Trust”, per lo stesso motivo. Nadia Eweida e Shirley Chaplin attendono giustizia. Il governo britannico, da parte sua, riafferma che i cristiani non debbono aspettarsi di poter liberamente indossare, sul loro posto di lavoro, un gioiello con la croce. Di parere contrario sembra la Commissione dei diritti dell’uomo, per la quale sussiste in nome dell’uguaglianza di tutte le fedi religiose di fronte alla legge, la possibilità di indossare la crocetta. In altre parole il datore di lavoro dovrebbe consentire ai dipendenti di “esprimere la propria religione”. La situazione si è ulteriormente complicata a causa del primo ministro David Cameron che ha affermato senza mezzi termini che indossare simboli religiosi sul posto di lavoro è “una libertà assolutamente vitale”, e che di conseguenza avrebbe cambiato la legge per proteggere tale diritto. Tutto questo vi sembra incredibile? Invece è il ritratto di una farsa reale che esprime la decadenza di un continente che si ostina a non riconoscere le proprie radici.

One thought on “STORIA TRISTE DELLE CROCI A LONDRA

  1. don alfonso i simboli della religioni devono essere una necessità personale . sul posto di lavoro è giusto che non si indossino . io personalmente se vedessi una hostes croce munita mi darebbe fastidio.

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