Aldo Bianchini
SALERNO – La mattina dell’8 settembre 1994 tutte le redazioni giornalistiche salernitane andarono letteralmente in tilt. La notizia era di quelle grosse: nell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona era in corso una blitz a sorpresa dell’allora ministro della sanità Raffaele Costa. Un ministro che neppure il giorno del suo compleanno stava fermo al suo posto a Roma. Raffaele Costa rimase per circa un’ora nel pronto soccorso, poi penetrò nei reparti senza che nessuno lo fermasse, infine approdò nello studio dell’allora presidente del comitato di gestione della USL/53. Nei giorni successivi i giornalisti scrissero cose di tutti i colori, l’ospedale diramò numerosi comunicati di smentita in merito ai presunti rilievi formulati dal ministro. Poi la caciara si placò, non si seppe più nulla e nell’ospedale cambiò poco o nulla. Una cosa di certo fu cambiata, la poltrona ministeriale il 17 gennaio 1995 fu scippata a Raffaele Costa. Probabilmente era troppo scomodo per tutti. Ho raccontato questo episodio, che la stampa locale ha infelicemente dimenticato, per metterlo in relazione a tour che in questi giorni sta effettuando Antonio Squillante in giro per i vari plessi scolastici della Asl/Unica di Salerno. Quasi roba di ridere, non solo perla palese inutilità di un viaggio annunciato e strombazzato dagli uffici stampa, ma anche per le promesse inutili e senza senso che il “direttore generale” va facendo plesso per plesso. Quando gli indiani d’America andavano all’attacco delle “giacche blu” lo facevano gridando a squarciagola; mettevano così le giacche blu nelle giuste condizioni di difesa per poter poi impallinare i poveri e sprovveduti indiani. Ecco, quando un direttore generale si presenta in un plesso sanitario con tanto di annunci pubblicitari, troverà il direttore sanitario in ghingheri, i medici in grande spolvero (non tutti!!), i paramedici puliti e impomatati, le corsie e le stanze tutte ripulite a dovere e i pazienti probabilmente all’oscuro (tranne qualcuno) dell’importante ma inutile visita. Andrà via, il direttore generale, felice e contento, tutto è perfettamente funzionante e per questo potrà fare promesse (che in politica non sono mai debiti!!) di ampliamenti, di risorse umane, di nuove tecnologie, bla, bla, bla. Enza rendersi conto che appena gira le spalle viene subito impallinato (non con le pallottole delle giacche blu, quelle non si usano più fortunatamente!!) da commenti salaci e assolutamente irriverenti. Me ne hanno riferito qualcuno ma evito di riportarli per la pace di tutti. Una cosa che non riesco a digerire da decenni, ma è mai possibile che questi Signori non si rendano conto del ridicolo cui si espongono, il funzionamento della sanità pubblica deve essere osservato dall’esterno e, possibilmente, in incognito. Vorrei sapere se il direttore generale Squillante ha mai alzato la cornetta del telefono e, spacciandosi per un semplice cittadino, abbia chiesto una semplice informazione o una prenotazione presso uno dei tanti plessi ospedalieri della provincia. Ma è così difficile fare una cosa del genere; ci vorrebbe veramente poco per rendersi conto del dramma che un cittadino comune vive quando chiama telefonicamente uno dei tanti centri di prenotazione, a volte ci vogliono anche giorni per avere una risposta. E allora perché mettersi in viaggio ed esporsi alla berlina di tutti. Probabilmente è pericoloso imitare Raffaele Costa, ma qualche blitz caro Squillante, visto che sei all’inizio, lo potresti anche programmare per il bene di tutta la sanità pubblica.