Antonio Citera
SALA CONSILINA – Continuano gli incontri tra gli addetti ai lavori per trovare una via di fuga alla decisione del Governo di accorpare il tribunale di Sala Consilina con Lagonegro. Il comitato lotta, composto da rappresentanti istituzionali e del foro degli avvocati di Sala Consilina, ovvero dal sindaco di Sala, Gaetano Ferrari e dai consiglieri comunali Elena Gallo, Alessandro Carrazza e Giovanni Borgia e dagli avvocati Michele Galiano ed Angelo Paladino, annuncia forme di protesta eclatanti per scongiurare in extremis il sigillo definitivo. Nessuno intende gettare la spugna. Malgrado il periodo festivo, continuano ad esserci contatti, perlopiù telefonici, tra gli addetti ai lavori e i rappresentanti politici del territorio per scongiurare, si direbbe ‘in articulo mortis’, la soppressione del Tribunale di Sala consilina. Lo ha deciso, come noto, il Consiglio dei Ministri nell’ultima riunione-fiume, prima della sosta ferragostana . Una decisione che ha suscitato i malumori dei tanti che da settembre dello scorso anno si battono per tenere in vita il presidio salese. – Faremo di tutto per invertire la decisione scellerata del Governo- così afferma il sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari che insieme ai componenti del Comitato lotta annunciano proteste e manifestazioni . Adesso, in realtà, l’attenzione generale si concentra sul cronoprogramma, cioè sul tabellino di marcia che riguarda la concreta operatività della nuova mappa degli uffici giudiziari. Una decisione in tal senso dovrebbe essere adottata nel Consiglio dei Ministri fissato per il 24 agosto. Subito dopo ci sarà la firma del Ministro Severino e del Presidente della Repubblica e la pubblicazione del decreto sulla gazzetta ufficiale, entro il 13 settembre prossimo. Qualche novità non dovrebbe mancare. Il periodo transitorio di 18 mesi, previsto in precedenza per l’effettiva entrata in vigore delle nuove disposizioni, verrebbe ridotto a 12, con precedenza per i giudici di pace, poi delle sezioni distaccate nei comuni con meno di 100 mila abitanti e via via con i cosiddetti tribunali minori. Insomma, il tribunale di Sala Consilina dovrebbe essere accorpato a Lagonegro tra circa un anno. Una corsa contro il tempo dunque, una scalata per disorientare il Presidente della Repubblica e convincerlo a non firmare il decreto. Una follia a detta dei tanti che appaiono da sempre rassegnati alla soppressione non solo del tribunale, ma dei diritti basilari, di quella dignità che sembra offuscata da una politica di giacenza, statica e appassita. Una corsa contro i mulini a vento che inevitabilmente segnerà l’ennesimo punto a favore del Governo sorridente dinanzi ad azioni di protesta fiacche e senza forma. Da un anno oramai siamo in balia di una chiamata alle armi che non c’è mai stata, dimissioni di massa dei sindaci annunciate a più voci, ritiro delle tessere di partito e chi più ne ha ne metta, dovevano segnare una svolta , dare un esempio concreto di cambiamento ed attaccamento ad un territorio che sta soccombendo sotto la spinta di poteri ignari di qualsivoglia etica morale. Invece nulla di tutto questo, ognuno attento a salvare il proprio percorso, la propria poltrona. Aspettiamo con ansia le prossime mosse, con la speranza che finalmente quel minimo di senso di appartenenza sproni i pochi capaci veramente di cambiare un destino da tempo segnato.
E ci credo che lo vogliono chiudere, fanno bene, è un tribunale che non lavora, anni e anni per una causa civile, è assurdo!! I giudici in malattia perenne che non vengono sostituiti, udienze sospese a data da destinarsi, cittadini e avvocati che perdono intere giornate per andare in tribunale a sentirsi dire “l’udienza è rinviata” i tribunali devono lavorare in maniera seria e snella, quello di Sala Consilina non lo fa, ben venga la chiusura, è solo un spreco, e i cittadini continuano a subire le ingiustizie e i tempi biblici per avere sentenze che negli altri tribunali si ottengono nel giro di pochi mesi!!!