ROMA – Esiste un “populismo giuridico” che ha come obiettivo Mario Monti e Giorgio Napolitano, mentre le Procure vengono usate come una “clava politica”. Luciano Violante, ex presidente della Camera, lo ha dichiarato in un’intervista a La Stampa. Violante spiega che ”un blocco che fa capo a ‘Il Fatto’, a Grillo e a Di Pietro, che sta reindirizzando il reinsorgente populismo italiano, cerca di avvalersi delle Procure avendo individuato in quelle istituzioni i soggetti oggi capaci di abbattere il ‘nemico’ e di affermare un presunto nuovo ordine”.L’ex presidente della Camera ha poi detto: “Se il populismo vuole giocare le sue carte, deve giocarle contro gli architravi che oggi tengono in piedi l’Italia: Monti e il Quirinale. Poiché Monti non è abbattibile senza abbattere chi lo ha proposto, si punta al Colle. E fa male vedere che grandi intelligenze si rendano strumento di una simile operazione, restando insensibili alle conseguenze”.Violante ha poi osservato che “da un punto di vista mediatico, il solco è stato tracciato da trasmissioni televisive come quelle di Santoro, che pure sono state e sono di grande utilità. Lì, però, si è formato l’humus non democratico di questo populismo che alimentava rancore sociale e sostituiva l’argomento con l’invettiva – aggiunge Violante – un intreccio di populismi che va combattuto senza esecrazioni, ma con gli strumenti della ragione e della ripresa del dialogo con la società”.
(da Blitz Quotidiano del 20.08.12)