CSTP: la rivolta dei “peones”, parla Augusto de Pascale

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “A parlar male si fa peccato anche se spesso ci si azzecca”. Pressappoco così amava dire il mitico Giulio Andreotti ogni qualvolta doveva rapportarsi con un suo avversario politico o doveva commentare gli incresciosi fatti della Repubblica. “Il divo” Giulio poteva e può permetterselo in quanto non ha mai cambiato bandiera politica e, soprattutto, non ha mai cambiato idee e ideologie. In sede locale, invece, siamo da tempo abituati a balletti, fin troppo folcloristici, di gente (chiamarli politici sarebbe troppo per loro ed un offesa ai politici veri !!) che appena girano l’angolo cambiano subito bandiera, idee, ideologie e, soprattutto, padrone. Vi faccio una confessione, mi dispiace enormemente parlar male di Augusto De Pascale che conosco da anni e che per decine e decine di volte ho ospitato nella mia rubrica televisiva “Dentro la notizia” (in onda sulla defunta Quarta Rete). Mi dispiace perché in fondo è una persona assolutamente perbene con poca dimestichezza verso la politica vera, per questo cercherò di limitare i danni. Questa esternazione sul CSTP però, in tutta sincerità, se la poteva risparmiare. Non so quanti partiti o raggruppamenti Augusto ha cambiato in questi ultimi anni, non importa. Conta soltanto che per anni e anni è stato calmo e zitto alla “corte dell’imperatore De Luca”, almeno fino a quando gli è stato garantito il posto di “assessore senza diritto alla parola” (perché così sono tutti, o quasi, gli assessori di De Luca!!), ed ha ingoiato tutti i rospi (perché sono certo che Augusto li ha ingoiati!!), sbattutigli in faccia dal sindaco, pur arrivando spesso al limite della sopportazione. Nel 2011 il disastro della sua campagna elettorale, la mancata riconferma nel posto di assessore e il mesto ma inesorabile addio al periodo vissuto all’ombra dell’imperatore. L’approdo nelle file dell’Italia dei Valori è stato un passaggio quasi naturale, non senza difficoltà perché oggi come oggi dovunque vai trovi orticelli di potere già precostituiti, e l’IdV non è esente da queste pecche. Ora l’esplosione contro chi ha gestito il CSTP <<Devono dimettersi tutti: chi ha gestito prima e chi lo ha fatto dopo, gli assessori e i dirigenti>>; detta così sembra più uno sfogo che un’affermazione di principio. Invece l’esternazione di Augusto De Pascale è tosta ed investe anche il suo ex capò Vincenzo De Luca. Lo sfogo è giustissimo e sacrosanto nella sua essenza, ma forse Augusto non ha riflettuto molto, lui è un istintivo, e l’ha buttata giù così come gli è uscita e forse non si è reso conto che ha chiesto addirittura le dimissioni del sindaco che ha gestito, in maniera apodittica e monocratica, non solo le sorti del CSTP ma di tutte le altre miste che oggi versano in disastrose condizioni economiche. Come giudicare l’esternazione di Augusto: un atto di coraggio o un momento di follia; sinceramente non so dare una risposta precisa. Un fatto, però, è certo. Con un De Luca come quello di oggi in chiarissime difficoltà c’è da aspettarsi una violenta reazione, non diretta del sindaco ma di qualcuno dei suoi tanti satrapi. Ci saranno probabilmente anche reazioni interne allo stesso IdV perchè  questo improvviso ed inatteso scalpitare di De Pascale, che per anni ha zittito quando era anche lui satrapo, potrebbe certamente dare fastidio a qualcuno che non intende mollare neanche un millimetro del suo orticello di potere. Ma siamo in piena estate e molti sono a ripararsi dal sole cocente sotto accoglienti ombrelloni di spiagge lontane, forse non si accorgeranno nemmeno dell’improvviso scatto di orgoglio del medico prestato alla politica che potrà silenziosamente ritornare a zittire per buona pace del Sindaco e del Presidente della Provincia.

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