Antonio Citera
PADULA – Si chiamava Domenico Lo Sasso il pastore di Padula trovato senza vita in aperta campagna. Il corpo è stato notato da alcune persone che hanno immediatamente avvisato i carabinieri. L’uomo, un 48enne del posto, è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, la morte potrebbe risalire ad alcuni giorni prima. Il caso è nelle mani della Procura della Repubblica di Sala Consilina, che stà indagando a 360 gradi. Dai primi accertamenti sul corpo del povero uomo, non risultano segni di violenza. Probabilmente la causa del decesso è da attribuire ad un malore che lo ha colto all’improvviso non lasciandogli scampo. Sarà l’esame autoptico che sarà effettuato nella giornata di oggi a chiarire meglio la vicenda. Un uomo solitario Domenico Lo Sasso, il pastore di Padula trovato morto nella tarda serata di mercoledì in un terreno a ridosso del torrente Fabbricato nella montagna che fa da ombra alla Città della Certosa. La notizia ha subito fatto il giro del comprensorio, gettando un velo di sconcerto sui volti dei tanti che lo conoscevano specialmente nell’ambiente della pastorizia. Separato dalla moglie, Domenico era solito passare le sue giornate nella campagna. Proprio la stessa che lo ha visto morire. A scoprire il corpo senza vita dell’uomo sono stati alcuni passanti che hanno subito chiamato il 112. Immediatamente è scattato l’allarme che ha portato sul posto oltre ai carabinieri, i sanitari del 118, i vigili del fuoco del distaccamento di Sala Consilina, e i volontari della protezione civile. Nulla hanno potuto per salvare la vita del povero pastore, morto probabilmente secondo i primi accertamenti fatti dal medico legale Adamo Maiese qualche giorno prima. A causare il decesso, sempre secondo il responso del medico legale, potrebbe essere stato un malore che ha spezzato la vita del 48enne. Sul suo corpo, che giace nell’obitorio dell’ospedale Luigi Curto di Polla,portato in avanzato stato di decomposizione, non sono stati trovati segni di violenza ne fori attribuibili ad arma da fuoco. Sarà ora l’esito dell’autopsia che verrà effettuata oggi a chiarire l’esatta dinamica della vicenda. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Sala Consilina, non escludono niente a priori, gli inquirenti stanno ripercorrendo gli ultimi giorni di vita del pastore per tracciare un profilo sulla vicenda. Una brutta pagina di cronaca, morire nella solitudine senza poter chiedere aiuto. I tanti che lo conoscevano lo ricordano come una persona tranquilla, amante del suo lavoro, umile nel suo quotidiano vivere. Un suo amico in confidenza ci ha detto che da tempo l’uomo accusava sbandamenti,giramenti di testa, sempre sottovalutati e attribuiti al caldo torrido che in questi ultimi tempi ha invaso tutto il territorio.