SALERNO – La storia si ripete, purtroppo. Come vent’anni fa. E nell’aria risuonano le stesse frasi, le stesse considerazioni, le stesse parole: la repubblica delle banane, una stampa distorta che svolge un ruolo di falsificazione della verità spacciando calunnie, emergenza democratica, fiducia nella magistratura, difesa nei processi e non dai processi, difesa dalle indiscrezioni dei giornali, utilizzo di locandine nei paesi dove piccoli giornali vengono foraggiati da Enti e Comuni, chi paga viene assolto e chi non paga condannato. Tutte cose verissime, ma tutte cose anche notissime, da sempre. Eppure i politici ricadono comunque negli stessi errori. Organizzano uffici stampa e nominano portavoce che finiscono per fare soltanto i passacarte o, nel migliore dei casi, i reggitori di microfoni. Va bene per Vincenzo De Luca che “è un comunicatore”, va malissimo per Edmondo Cirielli che “non è un comunicatore”. E fioccano luoghi comuni e scialbe battute che non entrano nell’immaginario collettivo della gente. Ad esempio, se fossi stato l’intervistatore di Edmondo Cirielli avrei quantomeno cercato di spiegargli che “il voto di scambio” è una definizione cumulativa di una sommatoria di presunti reati che non matura soltanto in occasione di elezioni amministrative o politiche ma attiene tutti i risvolti della politica nel senso più ampio possibile, fino a 360 gradi. Voto di scambio è anche la raccomandazione protocollata ed archiviata e facilmente documentabile (ci sono stati tantissimi esempi al tempo di tangentopoli!!) o il concorso palesemente pilotabile o pilotato con uno o due concorrenti. La cavolata enunciata da Cirielli è passata a tutta la stampa che, fortunatamente per Lui, l’ha eclatata senza una adeguata riflessione in negativo. Mi chiedo perché nessuno ha cercato di fermare la veemenza del Presidente. Possibile che questi uomini quando sono al comando non possono essere, non dico contraddetti, ma neppure consigliati. E questo non va bene, anzi va malissimo, non solo sul piano dei rapporti istituzionali ma anche su quelli con una magistratura ormai passata all’attacco, apparentemente solo contro il centro destra, in maniera simile ad un accanimento giudiziario. Non è vero ad esempio che nessun giornalista ha rimarcato le gravissime pecche del centro-sinistra, basta leggere i miei articoli per capire che ho evidenziato addirittura una disparità di trattamento tra destra e sinistra e che se per la destra c’è un solo pm indagatore, per la sinistra ce ne sono diversi che non possono avere un quadro complessivo del problema. Gentile Presidente, non ci sono né grandi giornali né giornaletti di provincia, qualcuno avrebbe dovuto spiegarti che hanno tutti la stessa dignità, non fosse altro perché hanno tutti la stessa autorizzazione del Tribunale di appartenenza. Anche la Provincia, come il Comune di Pagani, in campo mediatico ha fatto le sue scelte, ha prediletto i suoi giornalisti, ha foraggiato una testata anziché l’altra, tutto nella massima legittimità ma ha fatto delle scelte. Se ora quelle scelte non pagano, se quelle testate predilette e quei giornalisti accondiscendenti non rispondono all’appello perché non sanno farlo o perché non possono farlo non è certo colpa delle altre testate o degli altri giornalisti che continuano a fare il loro apparente dovere fino a quando sarà consentito dai tempi e dai fatti. La storia si ripete, dicevo all’inizio, e come che si ripete. Ricordo vent’anni fa quando Telecolore inondava i notiziari con l’elencazione pedissequa di tutti gli spostamenti del ministro Conte (il PSI di Conte e Giordano aveva scelto come riferimento quella TV!!), il giorno dopo l’incriminazione dell’ex ministro non seppe o non volle spendere neppure una parola in favore dell’innocente Carmelo Conte. Da vent’anni Lira/Tv è praticamente ed ossessivamente presidiata da Vincenzo De Luca, fortunatamente il sindaco è ancora in sella e per i giornalisti di quella testata non è arrivato ancora il tempo delle scelte. Per arrivare al più recente caso di Telenuova a Pagani; nel nome di Gambino per anni ha ostracizzato non solo la sinistra ma anche alcuni personaggi del centro-destra. E’ stata sufficiente una “sgridata di Montemurro”, neppure tanto forte e convincente, per far si che il povero Gambino venisse quasi abbandonato a se stesso. E cosa dire della portavoce di Gambino, Anna Rosa Sessa, che è stata letteralmente massacrata anche dalle giornaliste sue compagne di lavoro che per anni hanno condiviso con lei speranze, attese, successi. Caro Presidente, questo è il panorama della “repubblica delle banane” che la politica (e quindi anche tu!!) ha contribuito a costruire, tra pacche sulle spalle, raccomandazioni, promesse e delusioni, sempre nel nome del’onnipresente ed innominabile “voto di scambio”. Per quanto riguarda l’inchiesta sul tesseramento PdL se ne avessi avuto la possibilità ti avrei consigliato due ultime cose: 1) Non lanciare messaggi trasversali contro un non meglio identificato carabiniere, se sai devi fare nomi e cognomi; 2) Di non cadere in provocazioni, di non preoccuparti più di tanto e di zittire dopo l’intelligente comunicato stampa dell’altro giorno con il quale hai spiazzato un po’ tutti. Tanto questa inchiesta, come le altre, finirà in una bolla di sapone perché è palesemente costruita sul nulla. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini