BARONISSI – «L’appello che lanciamo va al ministro Passera: dedichi un minuto alla terza corsia sul raccordo Salerno-Avellino altrimenti a settembre saremo di nuovo qui, con una nuova e più imponente manifestazione che coinvolgerà, come abbiamo già fatto nel febbraio 2010, sindaci, amministratori, operai, sindacati, cittadini, associazioni e imprenditori». Così il sindaco di Baronissi, Giovanni Moscatiello, all’avvio del corteo promosso dal comitato Si-Sav e snodatosi stamane dal municipio sino al cantiere allestito all’uscita autostradale di Lancusi, nei pressi dell’Ikea.
«L’ex ministro Fitto, con cui mi sono personalmente incontrato alcuni mesi fa ha mantenuto l’impegno inserendo 196 milioni di euro nei fondi Cipe – ha spiegato il primo cittadino – questa cifra è la metà di quanto occorre per realizzare la terza corsia tra Fratte e Mercato S.Severino. Ora occorre che vi sia lo stesso impegno da parte dell’attuale ministro. È un’opera che non riguarda la valle dell’Irno o Salerno, ma l’Italia intera perché la strozzatura che abbiamo è un pessimo biglietto da visita per quanti transitano sul raccordo. È un intervento semplice perché è da realizzarsi su un tratto pianeggiante, ma che serve a rendere organico e assistito uno sviluppo complessivo delle aree attraversate. Uno sviluppo scandito dall’apertura del megastore Ikea, dal flusso veicolare degli studenti diretti al polo universitario di Baronissi dove la facoltà di Medicina continua ad accrescere il numero degli iscritti, dall’avvenuta cantierizzazione dell’area prospiciente il campus destinata a diventare il polo attrattivo denominato “Città dei Giovani”, dal futuro allestimento della piattaforma logistica di Mercato S.Severino. La portata del flusso veicolare che scorre oggi sul raccordo e che è destinato ad aumentare vertiginosamente nei prossimi mesi – conclude Giovanni Moscatiello – deve indurci a definire in tempi brevi un inizio ed una fine dei lavori di realizzazione della terza corsia nel lotto compreso tra Fratte e Mercato S.Severino. In assenza di quest’intervento, si corre il rischio di rallentare lo sviluppo dell’intera area e di frenarlo con la pesante zavorra di un’inadeguata infrastrutturazione del segmento autostradale a servizio dei territori della valle dell’Irno».