BUONABITACOLO – A difendere, o reclamare, i sacrosanti interessi della famiglia di Massimo Casalnuovo arriva il giovane avvocato Cristiano Sandri (fratello di Gabriele che morì ucciso dal colpo di pistola sparato dall’incauto poliziotto Spaccarotelle su un’area di servizio dell’autostrada Roma-Milano). Questa la notizia, in sintesi, data in esclusiva da Pasquale Sorrentino su Il Mattino del 24 luglio scorso. E come nel più classico dei copioni tutto il resto della stampa non ne parla e non commenta, assurdo. Per la cronaca ricordo a tutti che Massimo Casalnuovo morì la sera del 20 agosto 2011 per una caduta dal motorino alla guida del quale non si era fermato all’alt dei Carabinieri in pieno centro di Buonabitacolo. La disgrazia accadde sotto gli occhi di tanta gente anche se, forse, nessuno ha visto realmente la scena che poi dai più è stata raccontata in maniera colorita e colorata. La versione che più ha turbato la popolazione è quella che accredita la seguente scena: <<il ragazzo non si ferma all’alt (forse perché senza caso e senza assicurazione del motociclo?) e passa davanti ai Carabinieri che se lo vedono sfuggire dalle mani; a questo punto un maresciallo avrebbe sferrato un calcio al motorino, il mezzo avrebbe paurosamente sbandato e il povero Massimo sarebbe finito per terra andando a colpire il taglio del marciapiede stradale con la testa>>. Questa versione che ha fatto il giro del web (e per questo ci vuole molto poco) fino a questo momento non ha trovato radicamento nelle decisioni del magistrato inquirente (pm Michele Sessa) che non ha assunto alcun provvedimento anche se sono passati più di undici mesi dalla disgrazia. Non sono magistrato e non mi permetto di azzardare giudizi, dico soltanto che una cosa sono i chiacchiericci da bar dello sport e altra cosa sono le dichiarazioni a verbale giudiziario. Io non crederò mai al testimone che parla e sparla a vanvera, devo leggere quello che ha dichiarato per convincermi della realtà di un fatto. Soltanto un provvedimento di forma cautelare è stato adottato finora, sulla base del quale il maresciallo Giovanni Cunsolo (molto presunto responsabile del calcio) è stato trasferito a Polla per via di una conclamata “incompatibilità ambientale” prodotta più dai chiacchiericci che dalle prove provate. Adesso arriva l’avvocato Sandri che secondo il padre di Massimo, sig. Osvaldo Casalnuovo, <dovrebbe smuovere l’attuale immobilismo delle indagini>. Sono stati fatti fuori alcuni avvocati locali e anche il tanto decantato Domenico Santacroce (già procuratore della repubblica di Sala Consilina). Io non mi permetto di valutare il tasso di affidabilità professionale dell’avvocato Sandri, certamente non è un principe del foro (probabilmente lo sarà tra qualche anno!), e mi limito ad osservare che spesso il cambiamento dell’avvocato del foro locale con un avvocato di un foro lontano dalla giurisdizione avviene con la convinzione che a volte tra gli avvocati locali e i magistrati del distretto possa esserci una sorta di “timore reverenziale” dei primi verso i secondi. Niente di più sbagliato, niente di più offensivo per il foro territoriale; oltretutto questa è una pratica che non ha mai dato buoni frutti anche in processi molto più grossi dal punto di vista penale. Anzi il più delle volte questo cambiamento si è trasformato in un danno visibilmente concreto. Ovviamente, nel rispetto della libera scelta del difensore, nessun Ordine Forense si è mai permesso la benché minima nota di precisazione a difesa dei suoi iscritti. Peccato!! Intanto l’avvocato Sandri (stando sempre alla notizia di Sorrentino) incassa il primo alt (se non proprio la prima sconfitta) da parte della Procura salese in quanto il PM non ha aderito subito alla richiesta di un incontro immediato ma ha deciso di rinviare almeno agli inizi di agosto. Sullo sfondo rimangono la tragedia della morte di un ragazzo, il dolore immenso dei suoi diretti familiari e la rabbia di un’intera popolazione. “Giustizia e verità” questo lo slogan dell’associazione creata per ricordare il giovane buonabitacolese. Se “la giustizia è sempre giustizia, anche se è fatta in ritardo e, alla fine, è fatta solo per sbaglio” (G.B.Shaw), la verità è ancora peggio. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini