ROMA – Più di cento le persone che ieri mattina da piazza Matteotti a Sala Consilina sono partite alla volta di Roma per dire no alla soppressione ed all’imminente accorpamento del tribunale con Lagonegro. Presenti alcuni sindaci, gli ordini professionali, molti avvocati, qualche politico, il presidente degli industriali del Vallo di Diano, ed altri esponenti a rappresentare l’associazionismo del territorio, da sottolineare anche la presenza di numerosi cittadini. Giornata storica quella di ieri , migliaia le persone che si sono date appuntamento a Roma davanti alla sede del Senato per protestare contro i tagli previsti dal Governo nella cosiddetta spending review già approvata dallo stesso, ora all’esame di Palazzo Madama. Tante le persone giunte in piazza per manifestare il dissenso anche e soprattutto nei confronti della legge delega che di fatto ha tagliato ben 37 tribunali, 38 procure 220 sezioni distaccate di tribunale, e 674 sedi di giudice di pace. Numerosa anche la rappresentanza del Vallo di Diano, che ha visto approdare a Roma 2 pullman stracolmi di persone, partiti da Piazza Matteotti a Sala Consilina alle prime luci dell’alba di ieri. Tra i presenti spiccavano le fasce tricolori dei sindaci, armati di fischietto decisi a dire di no all’ennesimo scippo ad un territorio dimenticato dalle istituzioni, e depauperato di ogni diritto essenziale contro ogni logica democratica. Hanno sfilato in corteo il sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari, il sindaco di Monte San Giacomo e presidente della Comunità Montana Raffaele Acetta, il sindaco di San Rufo Gianna Pina Benvenga, il sindaco di Atena Lucana Sergio Annunziata, il sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino, ed una rappresentanza di altri comuni. Insieme a loro, hanno manifestato anche alcuni politici del comprensorio, Antonio Lubritto, Alfonso Andria, ancora una folta rappresentanza di avvocati, commercialisti, l’associazione imprenditori Vallo di Diano, rappresentata dal suo presidente Valentino Di Brizzi, le associazioni di categoria, il tutto contornato dalla presenza di tanta gente comune, stanca delle scelte irrazionali di uno Stato sempre più lontano dalle reali esigenze dei cittadini. – Una manifestazione che tutti ci auguriamo possa essere recepita come uno stimolo da parte del ministro Severino a tutela del tribunale di Sala Consilina e di tutti i presidi coinvolti- ci dice caldo Valentino di Brizzi – un coro unanime contro i provvedimenti del Governo, l’auspicio è quello di far indietreggiare sulle scelte fatte, rivedere o ritoccare un provvedimento dannoso per l’etica, per l’economia di tutto il territorio- conclude Di Brizzi. Una manifestazione in grande stile dunque, che ha visto il sindaco Ferrari salire sul piedistallo ed impugnare il microfono. Un’occasione per divulgare all’Italia intera le vere necessità negate dallo Stato, e soprattutto l’importanza che il presidio di giustizia riveste per un territorio da molti punti di vista ancora incontaminato. – Vogliamo che questo giorno sia di ricostruzione al nostro Territorio- ha detto Ferrari, siamo qui non a difendere i privilegi che non abbiamo, ma bensì a rivendicare l’equità e la democrazia, no ai tagli lineari, si alla permanenza del tribunale, e alla presenza dello Stato nel territorio- conclude. Un giorno di ordinaria legittimità, un unico grido che dalla piazza ha raggiunto le poltrone del potere, sempre più mercanti di parole e avare di fatti.