Provincia Under Attack/17: Soprintendenza ko !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Potrà sembrare una banalità ma la decisione di attivare “una commissione d’inchiesta sui comportamenti ondivaghi della Soprintendenza di Salerno” (non nuova a questo tipo di atteggiamenti!!) assunta dal presidente della provincia on. Edmondo Cirielli merita assoluto rispetto. A patto che i componenti la istituenda commissione abbiano tutti “gli attributi” e siano capaci di dire pane al pane e vino al vino, senza tentennamenti e senza subire condizionamenti di sorta. Ovviamente parliamo, credo, di una “commissione d’inchiesta” la cui azione deve forzatamente essere contenuta nelle poche prerogative dell’Ente Provincia nei confronti delle predetta Soprintendenza. Ci sarebbe, però, una condizione non rinunciabile e non ripetibile: l’appoggio che Cirielli avrebbe già ricevuto dall’attuale ministro Ornaghi potrebbe risultare decisivo per la buona riuscita dell’azione conoscitiva da esercitare sulla Soprintendenza. Potrebbe essere il primo caso nazionale in cui una commissione provinciale riesce ad abbattere, o almeno a scardinare, un potere incredibilmente radicato come quello delle Soprintendenze. Per Salerno c’è, poi, un valore (o un disvalore!!) aggiunto in quanto la Soprintendenza, per la vicenda del Crescent, si è distinta forse in “campo mondiale” per aver fatto passare il progetto del cosiddetto mostro del lungomare con un semplice “silenzio assenso”. Cosa assurda in un Paese civile, senza dire che in un Paese appena appena normale il Soprintendente sarebbe stato sottoposto a procedimento disciplinare. E pensare che in quella occasione il Governo Centrale era quello di Berlusconi e che il ministro Matteoli non spese neppure una parola sulla vicenda salernitana. Vergogna!!, meno male che è stato mandato a casa. Con questo non voglio dire che il progetto Crescent era ed è da bocciare a prescindere, ma almeno cerchiamo di dare allo stesso la parvenza di assoluta legalità che ora non ha, anche per colpa di un Soprintendente distratto e lento. La Commissione annunciata da Cirielli, quindi, ha un compito molto difficile, quasi impossibile, ma almeno deve tentare di raddrizzare una situazione che a Salerno è divenuta intollerabile. Sappiano gli eventuali commissari che dovranno scontrarsi con i “poteri forti” della Città e che dovranno essere pronti a qualsiasi tipo di sopruso. Ha ragione Edmondo Cirielli quando dice che “la Soprintendenza di Salerno in questi anni si è davvero coperta di gloria”, in negativo aggiungo io, perché di ecomostri in giro per la provincia di Salerno ce ne sono davvero tanti. Nel merito bisognerebbe anche capire e studiare quale “modello organizzativo di lavoro” la Soprintendenza si è data in questi ultimi decenni . La istituenda Commissione farà bene, una volta insediatasi a Palazzo Sant’Agostino, a partire con un monitoraggio di tutte le proteste che vengono dai vari distretti territoriali. Addirittura negli ultimi tempi sono state registrate anche proteste collettive da parte di più Comuni con i Sindaci schierati in massa contro la Soprintendenza e per il modo in cui gestisce i progetto a discapito del lavoro e dell’occupazione. Raccogliere tutti questi dati, perfettamente in linea con le competenze della Province, potrebbe voler dire che il lavoro della Commissione è già a buon punto. La vicenda è da seguire con molta attenzione. Alla prossima.

One thought on “Provincia Under Attack/17: Soprintendenza ko !!

  1. Attribuire la realizzazione degli Ecomostri alla Soprintendenza è una semplificazione un po’ puerile. Allo stesso modo, si potrebbe dire che i furti, le turbative d’asta, le assunzioni clientelari, gli stupri e gli omicidi sono responsabilità dei Carabinieri.
    Certo, se – mentre si compie una rapina – i Carabinieri stanno a guardare, oppure si girano da un’altra parte, c’è un problema. Un enorme problema. Ed è su queste disfunzioni che l’istituenda (ed auspicabile) commissione dovrebbe indagare.

    Nella generalità dei casi, però, i danni al paesaggio vanno, in primo luogo, imputati a chi, per legge, è preposto al governo edilizio, urbanistico e paesaggistico del territorio. Ed è paradossale che, non di rado, i peggiori scempi siano stati “benedetti” dalle amministrazioni comunali o addirittura da esse realizzati con sperpero di denaro pubblico. Vogliamo dare la colpa alla Corte dei Conti?

    Ovviamente, il ruolo di controllo delle Soprintendenze non è secondario. E, in proposito, sarebbe davvero interessante elencare – insieme agli interventi di trasformazione giudicati “dannosi” – tutti quelli che, a prezzo di estenuanti attività ed avendo Pubbliche Amministrazioni come controparte, sono stati impediti.

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