E’ iniziata una vera e propria caccia all’uomo in Israele, dove sono in corso numerosi arresti di immigrati africani presenti nel Paese. La notizia è arrivata tre giorni dopo la dichiarazione del governo locale che ha avvertito che i rifugiati del Sud Sudan avrebbero avuto una settimana per lasciare il Paese spontaneamente. Domenica scorsa ventidue immigrati africani, di cui otto provenienti dal Sud Sudan, tre dalla Nigeria e due dalla Costa d’avorio, sono stati tratti in arresto in tutto il Paese. Successivamente, in un secondo round di ricerche, sono stati arrestati tre migranti dello Sri Lanka, due della Romania e due della Moldova. Il Ministro degli Interni israeliano, Eli Yishai, ha fatto sapere che “tutti gli immigrati non registrati presso il dicastero saranno presi”, ammonendo che “concederò una sola settimana per dare tempo necessario per organizzare una partenza volontaria. Chi si nascondo verrà scovato ovunque si trovi”. Poco più di 150 migranti hanno organizzato una manifestazione a Tel Aviv per protestare contro gli arresti di domenica . Il trattamento che Israele riserva ai migranti è sempre stato nel mirino delle organizzazioni per i diritti umani per i metodi poco ortodossi e le misure adottate che si pongono in netto contrasto con i diritti dell’uomo. L’organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha espresso un forte disappunto per una nuova legge che punisce i richiedenti asilo che entrano illegalmente in Israele, denunciando la violazione dei diritti umani di base.