Fiippo Ispirato
Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso una seconda tranche di Buoni del Tesoro Poliennali Italia, legati al tasso di inflazione del nostro paese, forti del successo della prima emissione, sottoscrivibili fino a ieri 7 di Giugno.Il Btp Italia 2, come definito in gergo finanziario, ha delle caratteristiche molto similari al precedente Btp Italia. Ne riassumiamo brevemente quelle salienti:
– taglio minimo acquistabile pari a 1.000 Euro, con multipli di 1.000 Euro
– tasso cedolare minimo garantito pari a 3,55% al lordo della ritenuta fiscale
– cedole semestrali erogate nei mesi di Giugno e Dicembre
– rivalutazione delle cedole sulla base dell’indice dell’inflazione italiana, al netto della componente tabacchi
– rimborso del capitale a scadenza in un’unica soluzione pari all’importo investito inizialmente
– durata quadriennale, dall’11 Giugno 2012 all’11 Giugno 2016
– premio fedeltà dello 0,4% aggiuntivo qualora si mantenga il titolo per tutti e quattro gli anni
– negoziazione sul MOT, mercato obbligazionario telematico, nel periodo successivo alla sottoscrizione
– tassazione del 12,50% come per tutti i titoli di Stato
– possibilità di acquistare il titolo presso le filiali ma anche on line attraverso il servizio di internet banking
A differenza della prima emissione del mese di Marzo, che ha coperto una richiesta di ben 7,29 miliardi di Euro, l’accoglienza da parte del pubblico di questa seconda emissione è stata molto più tiepida e si è attestata attorno quota 1,73 miliardi di Euro, pari a circa il 30% della precedente.Le cause principali che hanno comportato il calo della domanda possono essere riassunte, a nostro parere, essenzialmente in poche, ma significative, ragioni:
– il clima di incertezza e la sfiducia da parte dei piccoli risparmiatori nei confronti delle obbligazioni dello stato italiano per paura del possibile effetto contagio della Spagna, alle prese con una forte crisi del sistema bancario, e della Grecia, alla vigilia delle prossime elezioni politiche, che potrebbero rischiare, secondo alcuni, addirittura l’uscita dall’euro.
– Le proiezioni al ribasso dell’inflazione italiana che, dopo un’impennata attorno al 3,20% – 3,30% nel primo trimestre dell’anno, si sta riducendo progressivamente. Ciò comporterebbe di sicuro una diminuzione dei rendimenti reali del Btp Italia
– Il ridimensionarsi dell’iniziale effetto Monti, che aveva comportato una maggiore fiducia dei mercati nei confronti dei titoli del nostro debito pubblico e l’abbassamento sensibile dello spread. Aumentando lo spread tra Bund e Btp sono cresciuti in maniera generale i rendimenti degli altri titoli obbligazionari rendendo meno appetibili i tassi dell’emissione del Btp Italia di Giugno.