Aldo Bianchini
SALERNO – Ancora una volta devo registrare, mio malgrado, un ottimo intervento del segretario provinciale del Partito Democratico, Nicola Landolfi. Non c’è che dire, questa volta oltre che ineffabile è stato anche assolutamente preciso nel colpire ed affondare l’obiettivo. Parlo di quei “mazzieri imbecilli” che, vestiti da guardie provinciali, le avrebbero suonate di santa ragione ad un fotografo/giornalista che probabilmente per realizzare lo scoop della vita avrebbe superato i confini della corretta informazione. Non ho intenzione di contraddirmi e, quindi, ribadisco nuovamente come ho già fatto per le botte suonate a Luca Abete (inviato di Striscia!!) che chi alza le mani ha torto. Punto. Poi potranno esserci tutte le circostanze attenuanti generiche che spesso se non sono prevalenti sono almeno pari alle aggravanti specifiche, ma tutto questo viene dopo. Per principio non devono mai essere alzate le mani, soprattutto contro un addetto all’informazione che quasi sempre fa soltanto il suo dovere di cronista. Purtroppo assistiamo spesso all’insipienza dell’Ordine dei Giornalisti che nel migliore dei casi si limita ad uno scarno ed inefficace comunicato per stigmatizzare il comportamento violento e per portare solidarietà agli iscritti. Ecco perché la soluzione proposta, in due righe molto succinte ancorchè precisissime, dal segretario Nicola Landolfi mi appare efficace ed esaustiva. Ve la ripropongo così come è stata diffusa agli organi d’informazione: <<““Licenziare i mazzieri” Ci sono persone che hanno pestato e intimidito operatori dell’informazione. Il Presidente della Provincia deve licenziarli. Noi ci rivolgiamo al Ministero degli Interni perché non è possibile che un’Istituzione diventi un fronte di picchiatori>>. Assolutamente condivisibile la dichiarazione di Landolfi, bravo. Di fronte ad una simile dichiarazione i vari responsabili dell’ordine dei giornalisti dovrebbero soltanto vergognarsi per la loro insipienza. Raccontato il fatto e fatta mia la pesante dichiarazione di Nicola Landolfi mi sento obbligato, però, ad esternare alcune considerazioni. In primo luogo che licenziare un pubblico-dipendente è oggi cosa assai ardua anche a causa della inossidabile alleanza PD-CGIL che ha travolto addirittura il ministro Fornero non appena quest’ultima ha solo accennato alla possibilità di introdurre nel nostro ordinamento la possibilità di licenziare i pubblici dipendenti. In secondo luogo che quant’anche il presidente Cirielli adottasse un provvedimento drastico si scatenerebbero inesauribili cause di lavoro con strascichi anche di natura economica della durata di decenni. In terzo luogo, e non ultimo, che sarebbe prima doverosamente necessario accertare la veridicità dei fatti con l’attesa di anni prima che si completino gli eventuali tre gradi di giudizio. Insomma la provincia si incamminerebbe lungo un sentiero irto di spinose difficoltà. Per tutto questo la proposta di Landolfi, purtroppo, rimarrà soltanto a livello di provocazione politica. Altra storia, invece, sarebbe se il Comune di Salerno decidesse di adottare provvedimenti del tipo “licenziare i mazzieri” per la vicenda dei 14 “sfrantumati” (così forse li definirebbe De Luca!!) che nel corso del pomeriggio del 15 luglio 2009 aggredirono a suon di schiaffi, cazzotti e pedate i poveri e sprovveduti giovani del PD che, nel Polo Nautico, volevano celebrare il loro congresso provinciale contro le indicazioni del sindaco della Città che si era visto già sfrattare Liliana Bonadies dalla carica di segretario provinciale. In questo caso sarebbe più semplice il licenziamento dei “veri mazzieri”, basterebbe attendere l’esito del processo già in corso e poi spedirli a casa. Il PD, il Comune, Vincenzo De Luca e Nicola Landolfi darebbero una lezione di legalità e trasparenza a tutti, senza inutili proclami. Tanto questi non valgono a nulla. Alla prossima.