Palestina : cortei per commemorare la Nakba

Maria Chiara Rizzo

Tutti i Palestinesi  sparsi nel mondo hanno ricordato ieri la giornata della Nakba, dall’arabo
« Catastrofe », che ricorre il giorno seguente alla nascita dello stato di Isralele, ovvero il 14 Maggio 1948, e ricorda la perdita della Palestina da parte del suo popolo, nonché la diaspora  dei palestinesi nel mondo. Nei Territori Occupati,  dove la memoria è sempre più viva, cortei e sirene hanno animato le strade delle città.  Il presidente dell’ANP, Abu Mazen, ha assicurato che i palestinesi ”resteranno solidi come querce ed ulivi” sul proprio territorio, nonostante le continue umiliazioni e l’inarrestabile costruzione di stabilimenti israeliani a Gerusalemme e in zone originariamente abitate solo da arabi. L’edificazione di settlement costituisce una delle principali manovre tese all’isolamento e alla sottrazione di terre dei cittadini palestinesi.  Il principale centro di raccoglimento per la commemorazione è Ramallah, citta cisgiordana e sede dell’Autorità Nazionale Palestinese. Altre manifestazioni si sono svolte a Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza e diversi cortei si sono diretti verso i villaggi palestinesi rasi al suolo dopo il ’48 e verso quelli da cui si sono verificati esodi di massa a partire dalla fondazione dello stato sionista.  Israele ha cercato di mettere a tacere la memoria storica con un provvedimento varato dalla Knesset nel 2011 che prevede sanzioni per comuni, organizzazioni e istituti pubblici che versino danaro per finanziare un evento che “mini l’esistenza di Israele come Stato ebraico e democratico”, considerando tra questi anche manifestazioni in ricordo della Nakba. All’inizio il provvedimento di basava su posizioni più dure, prevedendo il carcere per chiunque celebrasse l’anniversario della “Catastrofe” come giorno di lutto. Insomma, quale provvedimento migliore per sottolineare il carattere democraticodi Israele.  Nel 2011 l’esercito sionista ha aperto il fuoco sui manifestanti arrivati da Siria e Libano –Paesi in cui la presenza di profughi palestinesi è consistente- che cercavano di entrare in Israele forzando le barriere di sicurezza, provocando la morte di 14 persone e centinaia di feriti. Per l’anniversario di ieri, Israele ha mobilitato tutte le sue forze di sicurezza.

 

 

 

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