Think more about: le giornate della sostenibilità

Filippo Ispirato

Questo è il titolo di una serie di incontri che si stanno svolgendo in Alto Adige tra il 10 ed il 13 di Maggio. Un cartellone ricco di eventi, dibattiti, workshop e tavole rotonde aperte ad imprenditori, amministratori pubblici, studenti e professori, esperti del settore e semplici cittadini interessati a questa nuova visione dell’economia maggiormente attenta agli aspetti del benessere sociale e condiviso, al rispetto dell’ecosistema e dell’ambiente circostante inteso nell’accezione più ampia, dove la parola d’ordine è cooperazione e non concorrenza.

L’evento è nato grazie alla collaborazione tra vari enti pubblici, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Libera Università di Bolzano, l’Università di Innsbruck, il Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella (Bz) ed il Terra Institut, un centro di formazione e consulenza, volto allo sviluppo di un’economia sostenibile in un territorio, l’Alto Adige, dove si incontrano la cultura mitteleuropea e mediterranea.

Ho contattato Evelyn Oberleiter, cofondatrice insieme a Gunter Reifer del Terra Insitut e ho deciso di approfondire la tematica di forte attualità in un periodo in cui i sistemi economico-finanziari tradizionali sono in crisi.

 

Salve Dr.ssa Oberleiter, quali saranno i temi trattati in questo fine settimana dedicato all’Economia Sostenibile?

I temi sono i limiti e le debolezze del sistema economico attuale, si pensa alla possibilità di dare “successo” a un nuovo significato di economia, a dei sistemi alternativi – come per esempio quello dell’economia del bene comune di Christian Felber. Si parte da una riflessione dei valori mancanti nell’economia attuale, sulla possibilità di comunicare principi e commercializzare prodotti che rispettino valori sociali, di rispetto dell’ambiente e dei consumatori; ci sono esperienze concrete che dimostrano che aziende che vivono nuove forme di cooperazione e rispetto possono essere lo stesso economicamente valide e  profittevoli. L’economia sostenibile può offrire soluzioni verso i problemi globali quali quello dell’alimentazione globale e delle soluzione al problema della fame, del cambiamento climatico e dell’approvvigionamento energetico e contribuire ad una migliore qualità della vita. Tra l’altro quest’anno uno dei temi centrali – rappresentato da tre relatori – sarà lo sviluppo e la diffusione di nuove forme di agricoltura cosiddetta non convenzionale, biologica e biodinamica e la relativa spiegazione scientifica di come queste forme siano valide e sensate non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico.

Il motto del Convegno sarà “Meglio anziché di più”, ci può spiegare più in dettaglio?

Molti di noi pensano, che il successo sia sinonimo di ricchezza e consumismo. La ricerca però dimostra, che passato un certo limite, avere più soldi non garantisce una maggiore felicità, anzi, spesso è valido il contrario. E’ comune pensare allo shopping come un modo di goderci la vita, un modo di fare qualcosa di buono e dedicare del tempo a noi stessi. Anche questi principi sono risultati in parte errati. Spesso comprare e consumare sono delle attività di sublimazione, si scambia denaro per qualcos’altro di materiale. Se noi arriviamo alla consapevolezza che in realtà i soldi e i prodotti materiali non sono sinonimo necessariamente di rispetto, appartenenza e riconoscimento sociale, siamo allora in grado di trovare altre forme di soddisfazione. Questo è il significato di “Meglio”. È un meglio che comporta una felicità più persistente e duratura, è un “meglio” che ci porta a nuove forme di organizzazione aziendale (più a forma circolare che piramidale) e a nuovi concetti e significati di obiettivi sia economico che di vita.

Qual è l’elemento di rottura rispetto all’economia tradizionale?

L’economia tradizionale spesso è espressione del desiderio di (dover) avere potere su persone e sulle cose, perché altrimenti gli altri, la concorrenza ti fa fallire. I diversi modelli che offrono concetti sostenibili (sostenibile vuole dire economicamente valido, giustizia sociale, rispetto dell’ambiente e soddisfazione personale) sono basati sulla fiducia e la cooperazione. Viene meno il concetto di potere nel senso del dominare qualcosa o qualcuno contro qualcun altro in ottica concorrenziale, ma si passa al concetto di avere potere con qualcosa e insieme a qualcuno, cioè avere potere collaborando insieme per raggiungere obiettivi comuni e condivisi.

Ci saranno ospiti da tutto il mondo, esperti e studiosi del settore, tra cui Christian Felber, lo studioso che ha teorizzato l’economia del bene comune. Interverranno attivamente nel convegno?

Ogni esperto terrà dei convegni e interverrà attivamente – ci saranno quasi 30 seminari, dibattiti e workshop in questa “due giorni”. Ci saranno anche delle tavole rotonde alle quali parteciperanno diversi esperti contemporaneamente. Christian Felber parlerà delle sue idee, come si potrà forse salvare il sistema dell’euro e costruire un nuovo modello economico. Successivamente alcuni imprenditori, che già oggi si impegnano a seguire i principi dell’Economia del bene comune dell’austriaco Felber, racconteranno delle loro esperienze sul campo e l’impegno nella redazione del bilancio bene comunista.

Tra gli organizzatori c’è anche il Terra Institut che lei rappresenta in qualità di co-fondatrice. Per i lettori che fossero interessati ad approfondire l’argomento ci può dare dei riferimenti utili?

Per approfondire gli argomenti sulla sostenibilità ci sono diversi forum specializzati su Internet, grazie ai quali ci si può documentare sui temi del movimento dell’economia del bene comune, oltre al sito www.economia-del-bene-comune.it, e alla pagina facebook. C’è anche il nostro sito internet ww.terra-institute.eu e www.thinkmoreaout.com. Inoltre tanta letteratura specializzata che segue i nuovi concetti della decrescita, dello sviluppo di prodotto attento a non sprecare le risorse a disposizione e naturalmente dei film, tra i quali The economics of happiness” e “The 4th revolution”.

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