SALERNO – Sabato mattina, 12 maggio 2012, la comunità di Monte San Giacomo renderà omaggio alla memoria di Ugo Marano scomparso nel pomeriggio del 15 ottobre 2011. Questa la notizia così come è stata parzialmente pubblicizzata dal Comune di Monte San Giacomo attraverso alcuni organi d’informazione. E sulla notizia nulla questio. Ricordare un artista, un grande artista come Ugo Marano credo sia non soltanto doveroso ma obbligatorio per tante comunità della provincia di Salerno. Che lo ricordi “improvvisamente” la comunità di Monte San Giacomo mi lascia un attimino perplesso, soprattutto perché la commemorazione è stata fissata nella mattinata di sabato 12 maggio proprio quando a Sassano (paese limitrofo e per certi versi omologo) va in scena il secondo fine settimana dell’edizione 2012 della “Valle delle orchidee” e con la consegna dei premi “orchidea d’argento” a noti giornalisti nazionali. Una manifestazione che ha visto nelle sue prime edizioni, diversi anni fa, tra i suoi protagonisti il mitico artista Ugo Marano. La seconda sorpresa viene dal fatto che a commemorarlo ci saranno due altre figure che per certi versi contribuirono al lancio di Sassano come paese delle orchidee selvatiche; parlo di Nicola Di Novella e di Pasquale Persico, il primo riconosciuto naturalista, il secondo docente universitario e già assessore nella prima giunta comunale De Luca e nella seconda giunta regionale Bassolino. I tre, Marano-Di Novella-Persico, costituirono il pool tecnico-scientifico che lanciò alla grande quella manifestazione nata dalla scoperta delle tantissime forme di orchidee fatta dal naturalista Di Novella. Il professore Persico fu l’artefice del lancio politico-tecnico, mentre Ugo Marano fu il protagonista e artista della manifestazione ideando e costruendo il famoso “tavolo del paradiso” che negli anni è stato letteralmente abbandonato in montagna, agro di Monte San Giacomo, alla faccia di quanto fu speso per la sua realizzazione. Più volte ho chiesto quanto costò quell’opera al pubblico erario, così come quanto costò quella sorta di grande vaso metallico abbandonato nel palazzo Picinni di Sassano. Come risposta ho ricevuto soltanto polemiche e velate minacce, ma la domanda ovviamente la ripropongo ancora. E non lo faccio certamente per svilire l’arte assolutamente magistrale e riconosciuta di Ugo Marano. Con l’artista, dopo una breve parentesi di incomprensione per via della “fontana contestata” realizzata per De Luca davanti alla Banca Nazionale del Lavoro di Salerno, c’è stato un lungo periodo di corretto rapporto amicale, fino alla sua morte. La cosa che più mi sorprende di più in questa vicenda, però, è questo inatteso e strano schieramento. Da una parte il figlio Diego di Nicola Di Novella partecipa alle manifestazioni organizzate dal Comune di Sassano, dall’altra il padre Nicola di Diego (vero scopritore delle orchidee) che se ne va a Monte San Giacomo con Pasquale Persico a parlare giustamente di orchidee insieme all’amico. Bisogna ritenere ormai conclusa ed esaurita quella sorta di gemellaggio, mai scritto e ratificato, che per decenni ha caratterizzato la vita socio-politico-economica dei due centri montani del Vallo di Diano? Non so dare una risposta, la politica ci ha abituati a tutto ed al contrario di tutto. Allo stato bisogna prendere atto che probabilmente si tratta di scelte diverse se non proprio di contrapposizioni; difatti, per dirla tutta, la commemorazione di Marano a Monte San Giacomo appare quantomeno strana in quanto il “mitico Ugo” era di casa a Sassano e non certamente a Monte San Giacomo. Ma, poi, posso anche sbagliarmi. Alla prossima.
UGO MARANO: il ricordo di Monte San Giacomo

Ero convinto che il tavolo del paradiso si trovasse in territorio sassanese, se invece è in quel di Monte San Giacomo per i sassanesi (ormai da tempo abituati a tutto) si aggiungerebbe alla beffa anche il danno in quanto quel tavolo sembra sia stato pagato da vecchie amministrazioni Sassanesi cioè da noi.
Riguardo alle collaborazioni padre/MonteSanGiacomo – figlio/Sassano la soluzione più ovvia è pensare (come da pubblicità) che due è meglio di uno. Sassanesi continuiamo a dormire.
sig. Loguercio, giusto per puntualizzare:
1- il Tavolo del Paradiso si trova in agro del comune di Sassano… invito lei e il sig. Bianchini a venire a conoscenza dei confini del nostro territorio.
2- il Tavolo del Paradiso non è mai stato pagato, bensì Ugo Marano lo donò in “comodato d’uso” a tutta la cittadinanza. Nè questa, nè precedenti amministrazioni hanno pagato un centesimo per quell’opera…a differenza di quanto lo stesso Bianchini sosteneva in un precedente articolo, non era un artista che pensava alla cassetta.
3- Mio padre e mio fratello non collaborano con nessuno dei due comuni. NON PRENDONO UN CENTESIMO DA NESSUNO DEI DUE COMUNI. La invito a recarsi presso i due comuni e ad informarsi su quanto suppone erroneamente.
Egregio direttore Aldo Bianchini,
il suo articolo suscita il mio disappunto e solleva molte perplessità riguardo la conoscenza dei fatti trattati. Non vedo a cosa porti poi sollevare una sterile ed inutilissima questione costruita sul ricordo di un artista come Ugo Marano. Trovo abbastanza scadenti le sue insinuazioni sull’impegno del prof. Di Novella e del figlio Diego, persone immense per qualità umane ed intellettuali, la cui fama è riconosciuta a livello internazionale.
Inoltre mi sembra inutile ricordare che le iniziative del prof. Di Novella hanno sempre abbracciato indistintamente molti paesi del Vallo. ” I tre – Marano, Di Novella, Persico” come lei (forse con nota svilente) li definisce, hanno fatto maturare la coscienza civile ed ambientale di tutti gli abitanti del Vallo ed hanno l’indiscusso merito di aver messo in evidenza a livello nazionale le nostre bellezze paesaggistiche.
La fine del rapporto socio-politico-economico tra il Comune di Sassano e quello di Monte San Giacomo che lei legge nei fatti partendo dalla commemorazione di Ugo Marano a San Giacomo mi sembra ipotesi assai bislacca.
Da lettore del Quotidiano spero in una sua precisazione su fatti, persone ed avvenimenti.
Cordialmente
Nunzio Di Brizzi
Non intendo commentare l’articolo a firma di Aldo ma voglio fare solo alcune precisazioni.
1-L’incontro per ricordare l’artista e amico Ugo Marano si terrà Venerdi 11 Maggio alle ore 18,30 nel Palazzo Marone e non Sabato, come erroneamente riportato.
2- con il prof. Persico e Nicola Di Novella si è deciso questo giorno proprio perchè non si sovrapponesse alla manifestazione organizzata dal Comune per Sabato in occasione della “Valle delle Orchidee”
3-Sabato mattina,invece,gli amici di Ugo Marano, accompagnati da Nicola di Novella, percorreranno un itinerario naturalistico per sentire l’anima dell’artista e, credo, raggiungeranno, da Monte San Giacomo, il luogo (Filano) dove è ubicato il Tavolo del Paradiso che,per quello che mi consta, è stato sempre nel territorio di Sassano.
4-Ultima e più importante precisazione,il mitico Ugo era di casa anche a Monte San Giacomo, non solo a Sassano.Ricordo che la 1° edizione della Valle delle Orchidee fu concepita coinvolgendo anche il mio Comune e per diversi anni abbiamo fatto tante iniziative che hanno portato spesso tra noi il prof. Persico il prof. Di Novella e sopratutto Ugo Marano.
Sono,infine, perfettamente consapevole che le iniziative non debbono sovrapporsi, pertanto ho inteso chiarire solo per amore di verità e per sgombrare il campo da sterili polemiche.
Raffaele Accetta
Davvero non riesco a capire tutto questo astio nei confronti di mio padre.
https://www.ilquotidianodisalerno.it/2012/05/10/ugo-marano-il-ricordo-di-monte-san-giacomo/
Signor direttore Aldo Bianchini,
le posso assicurare che ha scritto una serie di inesattezze e di congetture… come lei stesso ne palesa l’eventualità con la frase a fine articolo:”Ma, poi, posso anche sbagliarmi”.
Avrebbe potuto semplicemente informarsi sulle date esatte degli avvenimenti, o circa il “Tavolo del Paradiso”, che oggi come sempre si trova nel territorio del Comune di Sassano e che, secondo volontà dell’autore, è stato lasciato li “in balia dei processi e dei segni della natura”.Non mi dilungo oltre…
Spero davvero che mio padre la metta al corrente al più presto di quanti errori ha commesso e che le faccia comprendere che più che “uno che ha contribuito al lancio di Sassano come paese delle orchidee selvatiche” è L’UNICO CHE HA PERMESSO di far conoscere Sassano come il paese dell’orchidee selvatiche… e il suo lungo curriculum (…parere da botanico e non da figlio!) ne è una prova inconfutabile.
Ad ogni modo, così come da sempre è stato per tutti, Sassanesi e non, le porte di casa Di Novella (come mi raccontava mia nonna Angelica) sono sempre aperte… soprattutto se vuole informarsi e non scrivere per sentito dire o per partito preso.
Andiamo a leggere anche le delibere della COMUNITA’ MONTANA….NON SOLO QUELLE DI SASSANO….