Il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, Armando Zambrano, ricorda il collega che trent’anni fa fu ucciso dalla ‘ndrangheta per aver compiuto il proprio dovere di cittadino e di professionista
“Il ricordo del collega Gennaro Musella, ucciso vilmente per mano mafiosa, è un atto doveroso per noi ingegneri. La sua tragica vicenda fa emergere la figura di un uomo giusto, onesto, vittima del potere della malavita organizzata che non esitò a colpire un professionista indefesso, un imprenditore che con coraggio decise di denunciare alla magistratura il ricatto della ‘ndrangheta”. Così il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, ricorda a trenta anni dall’uccisione, Gennaro Musella, l’ingegnere salernitano trapiantato in Calabria per motivi di lavoro, la cui figura verrà commemorata, alla presenza dello stesso Zambrano, giovedì 10 maggio alle 20,30 presso il Cinema Teatro “Augusteo” di Salerno, con la presentazione del libro “Vittima di mafia, nome comune di persona” scritto da Ulisse Salvatore Di Palma, proprio in memoria di Musella. Zambrano ricorda come solo nel 2008 l’assassinio dell’ingegnere salernitano fu riconosciuto “delitto di ‘ndrangheta”, visto che in un primo momento l’inchiesta fu archiviata contro ignoti. “Il suo esempio – conclude – di professionista integerrimo, di cittadino che con coraggio fece il suo dovere, ne fa un simbolo per tutto il Paese, ed è motivo di orgoglio per gli ingegneri italiani”.