BANCHE: novità dal DL

Filippo Ispirato

Nella giornata di ieri è stato approvato al Senato, con 207 voti favorevoli, 1 astensione e 27 voti contrari, il nuovo Decreto Legge sulle Banche che adesso è pronto per il passaggio  definitivo alla Camera. I contenuti principali del decreto sono riassumibili essenzialmente in tre punti e mirano ad una maggiore tutela di imprese e famiglie nel settore del credito.  La prima novità importante riguarda l’eliminazione delle commissioni di indisponibilità per le famiglie ed i conti privati, che nel corso del trimestre hanno avuto degli sconfinamenti di importi uguali od inferiori ai 500 Euro per un numero massimo di sette giorni consecutivi. Per sconfinamenti si intendono sia le semplici passività di conto corrente che le somme che eccedono l’eventuale fido di conto concesso dalla banca. Le commissioni di indisponibilità comportano molto spesso un aggravio di spese sulla tenuta conto anche per pochi giorni di sconfinamento per valuta. Un esempio lampante si ha quando si versa un assegno bancario prelevando prima del giorno in cui matura la sua valuta; questa problematica è molto spesso avvertita da quei lavori dipendenti che ricevono lo stipendio a mezzo assegni dal datore di lavoro e sono costretti o a pagare le commissioni di indisponibilità per poter prelevare qualche giorno prima la propria retribuzione o ad aspettare che maturi la valuta dell’assegno stesso. Un secondo tema affrontato nel Decreto è l’istituzione dell’Osservatorio sul Credito, che verrà istituito presso il Ministero dell’Economia con lo scopo di vigilare sull’attività del sistema creditizio e sulla correttezza nell’applicazione di tassi, spese, commissioni ed oneri accessori applicati alla clientela, siano essi piccole e medie imprese o privati e famiglie.  A questo Osservatorio prenderanno parte sia l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che le associazioni a tutela dei consumatori e delle imprese, del ministero dello sviluppo economico e rappresentanti della Banca d’Italia.  Il terzo ed ultimo punto è destinato in particolar modo alle aziende di dimensioni medio grandi, che hanno un fatturato superiore ai 2 milioni di Euro. Verrà attribuito ad ogni azienda, oltre al rating sulla sua capacità creditizia, anche un rating sulla legalità, i cui criteri per la sua definizione sono allo studio dell’Autorità Garante del Mercato e  della Concorrenza.  Il rating sulla legalità rappresenta un nuovo elemento di valutazione delle imprese italiane, soprattutto agli occhi degli investitori esteri, che va a rappresentare la correttezza dell’azienda nei confronti dei pagamenti verso il fisco italiano e/o l’avere denunciato comportamenti intimidatori da parte di organizzazioni malavitose ostacolandone gli eventuali tentativi di estorsione nei loro confronti.

 

 

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