SALERNO – Caro Aldo , volevo fare “coram populo” alcune riflessioni con te . Ti dico subito che non sono d’accordo sul contenuto del tuo articolo e non perchè non condivida l’obiettivo finale ma perchè non condivido il metodo per raggiungerlo . A scanso di equivoci, sai bene che il sottoscritto è stato candidato al consiglio comunale nel 1997 e nel 2006, sempre nel centro-destra e sempre contro De Luca . A latere ricordo a me stesso prima che a te che mi sono sempre trovato insieme ad un gruppo di “pasdaran” votati al massacro mentre le colonne storiche si sono ben guardate dall’affrontare il moloch deluchiano. Non sto qui a ricordare la mia battaglia personale contro De Luca nel 1993. Detto questo, una cosa ho imparato, anche analizzando le altre elezioni: non si batte De Luca se non si costruisce una alternativa solida, non si sconfigge De Luca affrontandolo di petto. C’è una reazione nell’elettorato salernitano che, fugacemente ed inconsapevolmente, al momento elettorale si raccoglie a protezione del Sindaco se avverte che l’attacco è faccia a faccia perchè ne fa una questione identitaria. D’altronde, che ci siano larghe parti dell’elettorato salernitano che dipende dal Sindaco è fuori discussione ma non si può negare anche l’enorme consenso personale di cui gode perchè oggettivamente ha fatto del buono. Noi dobbiamo migliorare questa città ma occorre una strategia diversa, di lavoro ai fianchi, marcandolo sui temi ma soprattutto con una opera di credibilità. Questa la si raggiunge solo diventando veri e facendo Politica, con la P maiuscola però. Veri perchè quando una cosa fatta va bene bisogna dirlo (e acquisisci credibilità), veri perchè a quel punto se una cosa è sbagliata l’elettorato ti ascolta perchè in altre occasioni hai detto il vero. Politica perchè senza la costruzione di una proposta complessiva della Città, che vada al di là delle mura cittadine (De Luca è solo un grande amministratore di condominio) immaginando una realtà metropolitana sei perdente. Salerno deve dialogare con Pontecagnano, Baronissi, Bellizzi perchè l’area di riferimento sociale , economico, infrastrutturale è più ampia di Salerno stessa e qui è il limite di De Luca. Se si riuscirà a dare ossatura a questa idea allora si potrà cominciare a lavorare per una alternativa di centro-destra, lentamente, con misura, altrimenti il muro contro muro non porterà da nessuna parte. Occorre dunque dare un senso al centro-destra, costruire una pagina nuova, senza frenesie, pensando davvero al bene della comunità con proposte credibili che possono solo venire da chi dice la verità, al di là degli uomini, con calma ma con convinzione. Io credo in questo, in una idea nuova di città, sono convinto che sapremo portare il nostro contributo in un PdL più forte.