Causa la lotta dei partigiani siriani, venticinquemila persone sono profughe in Turchia dove sono stati allestiti campi per ospitarle ma il governo di Assad, non ha rispettato nemmeno i confini ed ha sparato contro i dissidenti che tornavano nei confini turchi. Da tempo Bashar Assad, sta sterminando il suo popolo, armato lui, dai sostenitori russi che come già scrissi, hanno in Siria grossi interessi; prima di tutto il porto, lo sbocco al mare che permette traffici economici senza nessuna spiegazione. Un covo di banditi legalizzati dallo schiavetto Assad che a quarantasei anni, ancora non ha capito che per lui è finita. E’ da augurarsi che se ne vada, ma se rinnega i “soci finanziatori” viene eliminato, se lo prendono i dissidenti finisce come altri, leggesi Libia. Ha sterminato città, bombardato e torturato, una politica dittatoriale assurda. Altri nella seconda guerra mondiale, hanno fatto la stessa cosa, i Nazisti con la storia dalla razza ariana, i Comunisti Sovietici con la barzelletta dell’uguaglianza, i Sovietici hanno iniziato prima con la rivoluzione bolscevica, Stalin ha sterminato in Siberia sessanta milioni di persone, Hitler ha emulato ammazzando sei milioni di ebrei. Assad non mi sembra migliore, privo di personalità fantoccino. Incurante che la Turchia rompe l’accordo di non belligeranza e reagisce come ha detto il Viceministro degli Esterida ankara:Naci Koru. Kofi Annan, rappresentante delle Nazioni Unite, sta mediando affinché non si arrivi ad una guerra che coinvogerebbe anche il Libano, Paese poco armato considerando le guerre che lo hanno devastato e stanco di morti, ma obbligato a schierarsi. Non lo potrà fare con la Siria che gli confina e non gli ha mai dato appoggio e dovrà farlo con la Turchia che pure delimita un suo confine. E Israele confina con il Libano!!! Oltre le preoccupazioni che provoca questa situazione, c’è un altro motivo di angoscia: le Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo che non hanno raggiunto nessun tipo di occordo, dove pare che la parola Stato sia sconosciuta come in Egitto che barcolla alla ricerca di un equilibrio anche Federalistico, il Marocco che più che costruire devasta e la Tunisia sfasciata come la Libia. Tutto questo provoca migrazione, la gente se ne va ed approda per prima in Italia, ” l’isola felice” dove c’è lavoro e quant’altro!!! Non sono pessimista nel dire che rimangono da noi, considerando come la pensano i nostri “fratelli” tedeschi francesi ecc… Essere esuli non vuol dire non organizzarsi per la vendetta a distanza, come è avvenuto anni fa con i cittadini Libici e giù attentati alle Ambasciate, nella capitale Roma, e noi Italiani, dove andremo?