SALERNO – Sono abituato per carattere che quando prendo un filone su cui lavorare cerco di portarlo sempre fino in fondo. Insomma non aspetto che la Procura proceda alla notifica di avvisi di garanzia o peggio all’esecuzione di arresti per copiare le veline ed interessarmi alla vicenda, così come accade molto spesso, purtroppo, nel mondo dell’informazione. Così come è accaduto per l’operazione “Re Mida” , quella che ha coinvolto due funzionari della Provincia ed alcuni operatori delle onlus che operano nella sfera del sottobosco della ripartizione dei contributi. La nuova occasione di approfondimento mi è data dalla recente decisione dell’assessore provinciale alla legalità e trasparenza Adriano Bellacosa che ha annunciato la possibile costituzione di parte civile della provincia nei confronti dei responsabili dell’operazione Re Mida. Degli eccessi di spesa per feste e festini, per sagre e banchetti vari, per progetti fantasma e quant’altro pagato in maniera vergognosa dalla Provincia di Salerno mi interessai, ed a lungo, già alcuni anni fa nel periodo in cui era presidente Angelo Villani. Denunciai casi specifici di eccesso di spesa che non trovavano radicamento o una ricaduta sul territorio interessato dalla spesa stessa. Mi esposi forse anche oltre i limiti, tanto che alcuni assessori di quella giunta andavano sui territori a spiegare che probabilmente per colpa di “un giornalista rompiscatole e poco informato” molti rischiavano di non poter accedere ai fondi che l’Ente avrebbe potuto erogare. Anzi ci fu addirittura chi insinuava che chissà cosa io avessi mai richiesto in cambio del silenzio. In quella battaglia non fui supportato da alcun altro organo di informazione, anzi ci fu una sorta di ostracizzazione nei miei confronti che forse rompevo le uova nel paniere di tanti. Soltanto il vice presidente e assessore al bilancio dell’epoca, Gianni Iuliano, prese a cuore la vicenda convocandomi anche presso il suo ufficio e promettendo una più severa e calcolata razionalizzazione della spesa. Dunque il vice presidente di oggi, Antonio Iannone, si limitasse a parlare soltanto per le cose che sa da grande (cioè ora che è assessore!!) e non per le cose che non conosce relativamente all’epoca in cui era piccolo (sempre politicamente, s’intende!!). Ma l’azione, che pure intraprese il bravo Iuliano, non decollò. Probabilmente perché all’interno ed all’esterno dell’Ente c’erano e ci sono “resistenze” incredibilmente forti ed “orticelli” di potere personale molto ben consolidati fino al punto che in molti casi gli assessori provinciali non governano nulla e diventano ostaggi nelle mani di questi faccendieri. Un giorno un assessore amico mi confidò che per far andare avanti qualche sua “giusta pratica” di contributi doveva inevitabilmente far finta di non vedere lo squallore esistente ed, anzi, doveva affrettarsi a firmare i provvedimenti in favore di questo o quell’orticello per non inimicarselo più di tanto. Questa era la situazione che, sostanzialmente, credo non sia cambiata. Io, però, all’epoca ci rimisi la faccia e l’inevitabile taglio di qualsiasi contributo in favore di Quarta Rete, la tv che allora dirigevo. Non mollai e con una metodicità e puntualità quasi certosina continuai a segnalare, anche per iscritto, tutte le cose che non andavano sia nella parte finale della gestione Villani che in quella a gestione Cirielli. Le promesse da parte di entrambi non sono, ovviamente, mancate anche se poi tutto è rimasto allo stato di parole, sempre parole, soltanto parole. In questa puntata vi anticipo soltanto due delle tante storielle a metà strada tra l’incredibile e l’inquietante. Poco prima che scoppiasse lo scandalo “Ghost Roads” del 27 febbraio 2009 (siamo in un’epoca pre-elettorale!!) inviai al presidente Villani una busta sigillata all’interno della quale c’era la fotocopia dell’ordinanza di rinvio a giudizio a carico di un dirigente della Provincia. La busta la inviai tramite una giornalista della mia redazione per un atto di cortesia verso l’istituzione provincia prima di utilizzare quella notizia che avevo in assoluta esclusiva. Non accadde nulla e dopo qualche settimana scoppiò il “Ghost Roads” che travolse un sacco di gente tra cui anche quel dirigente che avevo segnalato all’attenzione del presidente. Su questo argomento, molto delicato e spinoso, ritornerò in una prossima puntata della storia. Andiamo avanti. Cade la giunta Villani e si insedia quella di Cirielli, ma la musica non cambia. Un giorno mentre mi trovavo in paese, Sassano, mi avvicina il presidente della Pro Loco per dirmi che trovava difficoltà a contattare la Provincia per sapere se davvero inviava un gruppo musicale per il concerto di Santo Stefano del 26 dicembre 2009. Le difficoltà, lo capirete, erano soltanto di carattere politico e di schieramento. Mi pregò di chiamare qualcuno in Provincia, lo feci ed ottenni garbatamente la risposta affermativa che il provvedimento era già alla firma, anzi che era stato firmato da pochi minuti in favore della Pro Loco in questione. Il giorno dopo il presidente Biancamano mi chiama per dirmi che aveva ricevuto il fax di conferma ma che detto fax gli era pervenuto da un signore che, in zona, era soltanto il referente di FI e poi del PdL. La cosa bella era che il fax, doverosamente su carta intestata della Provincia, era stato mandato da qualcuno direttamente al referente di zona e che quest’ultimo lo aveva improvvidamente girato sul fax della Pro Loco. Come dire, a pane e peperoni, semplicemente allucinante!! Un voto di scambio che viene concretizzato in maniera così apertamente pubblica. Segnalai la vicenda a chi di competenza, ma a quanto mi risulta non accadde assolutamente nulla. Gli episodi di mala-gestio, ovviamente, non finiscono qui. Altro che “smascherare il centrosinistra” come ha scritto qualcuno che all’epoca era ancora molto piccolo. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini