POLLA – Sviluppi nell’inchiesta sulla morte di Vito Laveglia, il 44enne di Sanza morto in circostanze da chiarire, cadendo dal secondo piano dell’ospedale di Polla. La procura della Repubblica di Sala Consilina, che sta seguendo il caso, ha iscritto nel registro degli indagati 7 persone, per lo più medici , in servizio presso il nosocomio pollese. Una tragedia verificatasi nella notte tra il 23 e il 24 marzo scorso, quando il giovane di Sanza, precipitò da una porta finestra del secondo piano della struttura. Una morte che si tinse subito di giallo, nonostante un comunicato emanato dall’asl su cui si evidenziava in maniera chiara la volontà del gesto estremo da parte del 44enne. Sul caso, fu subito aperta un’inchiesta da parte della magistratura, volta a chiarire la dinamica dell’accaduto, e a ricostruire le ultime ore di vita del povero Vito. Al vaglio degli inquirenti, vi sono alcune incongruenze, che fanno presagire ad una morte accidentale, e non certo voluta dal giovane. I legali della famiglia Laveglia, contestano una serie di elementi , ed omissioni da parte dei sanitari , in primis di aver sottovalutato il caso, infatti, da indiscrezioni si evince che nei giorni precedenti alla tragedia, Vito aveva dato segni di vuoto di memoria, fatto che doveva portare i sanitari ad accertamenti approfonditi sullo stato di salute, con dovute cure proprie del caso, ricordiamo che il giovane era ricoverato nel reparto otorinolaringoiatria per curare delle frequenti emorragie nasali. Ancora,i legali chiedono, perché il giovane è stato sedato poche ore prima della tragedia, e quali conseguenze il farmaco ha avuto sulla persona?. Secondo gli avvocati,bisogna fare chiarezza sui minuti precedenti la tragedia, in quanto, sembra certa la volontà di Vito di voler lasciare l’ospedale, quindi bisogna capire cosa lo ha spinto ad avventurarsi per le scale, ad aprire una porta finestra, e a precipitare nel vuoto, se inseguito da qualcuno, o se in preda all’effetto del farmaco somministratogli in precedenza . Perchè i familiari sono stati avvisati soltanto due ore dopo che si erano verificati i fatti?. Interrogativi sui quali la magistratura sta lavorando, nell’attesa che vengano resi noti i risultati dell’esame autoptico, effettuato sul corpo di Vito, i quali daranno luce ai tanti perché. Intanto 7 tra medici ed infermieri, sono stati iscritti nel registro degli indagati, l’inchiesta è in corso, e tra gli addetti ai lavori, vige il massimo riserbo, una fase questa preliminare, che potrebbe avere in serbo molte sorprese. Intanto i familiari e chi lo conosceva, aspettano con ansia gli sviluppi, per far chiarezza, o rendere giustizia al povero Vito, un ragazzo come tanti, che amava la vita, il lavoro, e la sua famiglia .
direttore: Aldo Bianchini