PASQUA: LIBERTA’ DALLA SCHIAVITU’ DEL PECCATO

Alfonso D’Alessio

Alla vigilia della Pasqua puntualmente spuntano su giornali, riviste e tv, necrologi sul futuro
della Chiesa. La Chiesa è in crisi, i battezzati diminuiscono, ci sono meno preti, è questo quello che ci tocca sentire quando ci va bene. Possiamo però rovare anche chi va oltre, e sperimenta vie di nuovo profetismo, tipico di chi predice imminenti catastrofi o attentati al Papa. Chi fa tutto questo segue
obbligatoriamente due vie. O quella della disonestà intellettuale, oggi dilagante quando ci si avvicina al filone religioso, oppure, in buona fede,osserva la realtà senza tener conto delle caratteristiche peculiari della Chiesa che pur tenta di giudicare o quanto meno esaminare. La Chiesa Cattolica non si esaurisce con la realtà italiana o europea e occidentale in genere, vive anche in Africa, Asia, Oceania e America. In culture non ancora abbagliate dal consumismo e dal capitalismo senza anima, la realtà ecclesiale è fiorente. E questo dovrebbe farci riflettere seriamente e onestamente, sempre che ne siamo
ancora capaci. Ma anche se guardassimo esclusivamente all’Italia, occorrerebbe
tenere conto variabili che non siano solo quelle numeriche. La vivacità di una
comunità ecclesiale non si valuta solo dal numero dei battesimi, dal numero delle vocazioni o dalla costruzione di edifici di culto. Lo scarto, infatti, tra coloro che si dicono cristiani cattolici,  e quelli che poi si sforzano realmente di esserlo è sempre stato forte.
Forse oggi nella ricerca della base e dei semplici di una minore ipocrisia, lo si coglie di più. Ma a fronte di questo vi è una fede, in chi la professa autenticamente, più convinta e dunque maggiormente propensa a fare “cultura”. Un dato oggettivo c’è però, ed è la progressiva scristianizzazione e la grave responsabilità che gli ecclesiastici in genere, ma anche i laici, hanno nell’incapacità di opporsi ad essa con la testimonianza di vita. Forse perché non si coglie la portata della Pasqua. I catastrofisti leggono la storia senza fede, schiavi della visione relativista incapace di aprirsi al trascendente e dunque alla prospettiva della fede. I cristiani invece sono quelli che sanno
che Gesù è morto e risorto per renderci liberi e redenti, e di conseguenza vivono la vera libertà. Il peccato rende ancora oggi schiavo l’uomo, lo
rinchiude nella cecità e lo destina alla morte. La Resurrezione di Cristo invece spalanca le porte alla vita eterna. Se lo abbiamo capito, allora buona Pasqua.

 

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