L’acqua intesa come pioggia, come scorrimento dei fiumi, come scroscio di cascate fa parte di quei fenomeni che la nostra coscienza collettiva da per certi; inoltre, la Terra è il solo pianeta del Sistema Solare
che ne possiede in abbondanza nei tre stadi: solido, liquido e aeriforme.La maggior parte dell’acqua presente sul pianeta per circa il 97% è salata e si trova nei mari e negli oceani. Del restante 3%, il 2% è custodito allo stato solido, e ricopre, sotto forma di ghiaccio, circa il 10% della superficie rocciosa terrestre; quindi ne rimane un esiguo 1% che si trova sulle terre emerse in qualità di acqua dolce e di vapore acqueo.Secondo quanto riferisce un recente studio pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters l’acqua “virtuale” intesa come quella necessaria alla produzione di cibo è controllata per il 56% da cinque Paesi: Brasile, Argentina, Usa, Australia e Canada corrispondenti altresì al 9% dell’intera popolazione mondiale. E’ noto che quando un Paese cresce demograficamente il bisogno di cibo aumenta e quindi per produrre alimenti
bisogna utilizzare l’acqua (in molteplici modi); se un paese non detiene sufficienti risorse idriche ma buoni capitali può risolvere parzialmente il problema acquistando cibo, in tal modo verrà importata anche l’acqua. Dal 1986 ad oggi, le rotte commerciali sono raddoppiate – spiega Joel Carr dell’Università della Virginia – ma si è riscontrato, all’interno di queste “rotte” che specialmente alcuni paesi africani sono tagliati fuori dagli scambi.Dallo studio emerge anche come solo alcuni paesi supportino la produzione mondiale di cibo; si deduce quindi come questo potrebbe condurre in futuro a delle forti tensioni.La vita ha potuto svilupparsi sulla Terra proprio grazie alla presenza dell’acqua che ne ha consentito il mantenimento in ogni forma.I mercati e questi tipi di “rotte” sono per loro natura iniqui, in quanto si caratterizzano come strumenti di rapina nelle mani di chi possiede grosse quantità di capitali e adeguata forza bellica.Si è di fronte allo strapotere di un pugno di global company sull’intera umanità, per giunta promosso e tutelato. Dove, se non si riesce a colpire con delle adeguate strategie politico-economiche-speculative, si ricorre all’uso della forza.In alcune zone del pianeta le celle frigorifere traboccano di burro e di carne e i silos sono stracolmi; si produce troppo latte e troppa frutta con la conseguenza che ingenti quantità di cibo devono essere mandate al
macero, eppure bisogna avere presente che nel resto del globo la fame è cronica e crescente.Le poche iniziative nate in occidente come il commercio equo e solidale e le lotte dei contadini del sud del mondo che rivendicano la proprietà della terra e l’accesso all’acqua sono marginali.Oggi quattro quinti dell’umanità sono ricacciati nella più violenta miseria e mai come ora, sia la scienza che la tecnica, applicate alla
produzione di cibo, hanno fatto enormi passi in avanti, in termini quantitativi e qualitativi; tuttavia per gli esclusi, l’impoverimento,
la denutrizione e la dipendenza alimentare sono una lacerante realtà.
Sono indignato, l’acqua come l’aria sono risorse che non si dovrebbero far pagare né accaparrarle per ottenere potere
Concordo con Davide.
Ma ben vengano articoli che, come questo, affrontano con dati precisi problemi di rilevanza universale
L’argomento “acqua” è senz’ombra di dubbio molto attuale. Tutti sanno quale sia d’importanza fondamentale per la vita in senso ampio, ma non tutti si comportano di conseguenza purtroppo. In questo mondo il Dio denaro e la sete di potere diventano più importanti… l’articolo mette bene in luce queste problematiche! Quanti sprechi e quante ingiustizie per una risorsa che deve essere di tutti!!! Per non parlare poi dei “mutamenti climatici” e del periodo di siccità che stiamo attraversando…
Purtroppo si riduce sempre tutto alle leggi del mercato, governate da chi ha i soldi e quindi il potere. Un modo per reagire e contrastare è acquistare i prodotti del commercio equo e solidale……ma è una goccia nel mare…ci si sente piuttosto impotenti…Ci vorrebbero persone nuove, politiche nuove, un’etica più profonda……ma temo che sia solo utopia.
…Oppure continuare a scrivere e sostenere tematiche simili ovunque sin dalla scuola primaria…