PAGANI – Incredibile ma vero. Il processo “Linea d’ombra” mette in mostra tutti i risvolti negativi della giustizia, meglio dire della mala-giustizia che governa questo benedetto Paese. Nel primissimo pomeriggio il tribunale di Nocera Inferiore ha disposto la scarcerazione degli imputati e la loro collocazione ai domiciliari. Siamo intorno alle ore 14.30 del 30 marzo 2012. Ebbene alle ore 24 dello stesso giorno nessuno degli imputati è arrivato ancora a casa. Le telefonate si intrecciano alle telefonate, familiari, avvocati, forse gli stessi magistrati, tutti a chiedersi il perché. Sembrerebbe che in piena notte, quella tra venerdì e sabato, quasi tutti dovrebbero arrivare ai rispettivi domicili. Tranne uno, guarda caso proprio quello che a casa sua sarebbe dovuto arrivare per primo. Parlo di Giuseppe Santilli che dovrà subire questo nuovo schock psicologico in quanto era stato avvertito della scarcerazione e invece dovrà passare un’altra notte nel carcere di Secondigliano. Dal carcere, in tarda serata, avrebbero dato assicurazione dell’arrivo a casa di Santilli nel corso della giornata di sabato. Incredibile ma vero, dicevo. Incredibile che dal carcere di Salerno fino a Pagani ci sono volute oltre dieci ore per percorrere quei pochi chilometri, frutto di una impreparazione organizzativa che a volte sfiora davvero l’incredibile. E pensare che i familiari di Santilli avevano già prenotato una visita specialistica domiciliare per le ore 21 di venerdi sera in modo da affrontare immediatamente le cure necessarie per riportare il congiunto sulla via della ripresa psicofisica anche dopo la caduta in carcere dell’altro giorno con ferita alla testa. Cosa dire, questo processo, questa giustizia non finisce più di stupire.
direttore: Aldo Bianchini