Che nella strage di Tolosa in Francia AlQaeda si fosse ‘alleata’ con i neo-nazisti ha puzzato subito di bruciato. E, infatti, nelle ultimissime ore, sembrerebbe emergere un altro tipo di killer: un Robin Hood deviato, che ammazza bambini per vendicare altri bambini uccisi; quelli arabo-palestinesi fatti fuori tempo fa dagli israeliani. Nell’uno e nell’altro caso non c’è giustificazione alcuna. Siano stati uccisi per vendetta (A Tolosa) o per errore (nel territorio palestinese occupato dagli israeliani). Come ha giustamente osservato un rabino a Tolosa durante i funerali dei tre piccoli assassinati brutalmente giorni fa, non si tratta di ebrei, francesi o musulmani: ma semplicemente di bambini. I bambini non hanno nazionalità. Punto e basta. Ammazzarli come bestie rivela la vera ed unica identità di colui che commette quel crimine. Una bestia. Luil avera bestia, cioè, peggiore delle cosiddette bestie. Perché in lui c’è un DNA insostituibile, quello umano. E peggio della bestia umana non c’è nulla. Tuttavia, bisogna rilevare che, anche da parte occidentale, non si fa molto per attutire l’odio contro i musulmani e la sua maniacale maniera di platealizzarlo. Si pensi, ad esempio, a quei soldati americani che, recentemente, presso la base aerea di Bagran in Afghanistan, hanno bruciato diverse copie del Corano. Vero o non vero che quelle copie venissero utilizzate dai prigionieri talebani per scambiarsi messaggi segreti tra loro, è possibile che il modo migliore per ‘punirli’ sia proprio quello di insultare la religione di chi, per la fede, è disposto a farsi saltare in aria e,con lui, gli odiati nemici occidentali? Non sarebbe il caso di istruire un po’ meglio le proprie truppe, non solo dal p.d.v. militare, ma anche culturale, Signor Presidente degli Stati Uniti? Una civile educazione e adeguata formazione affinerebbe le sensibilità ed impedirebbe a certi suoi soldati di commettere crimini non meno odiosi: quelli dell’insulto religioso, tanto per cominciare. Non a caso, la terribile scintilla accesa ha innescato una serie di reazioni violente e, per molti aspetti, comprensibili nell’intera popolazione afghana, predisponendo molti idealisti fedeli ad Allah a ‘saltare’ l’ostacolo non insormontabile che porta al fanatismo. E, quindi, alla accettazione piena di tutte le sue modalità vendicative tipiche di Al-Qaeda. In casi del genere, come puntualmente accaduto, le scuse pubbliche non servono a nulla. Gli Afghani se ne sono infischiati di Barack Obama e delle sue formali dichiarazioni di solidarietà. L’unica risposta avuta sono stati i 40 morti seguiti alle violentissime proteste ed altri 9 morti provocati da un kamikaze alla guida di un camion carico di esplosivo scaraventato contro il cancello di una base NATO nei pressi di Jalalabad. Forse non tutti percepiscono che questo dramma infinito tra un certo Medio Oriente fondamentalista e terrorista e l’Occidente vive in mezzo a noi; quotidianamente, senza cali di tensione. I segnali sono dentro e oltre le nostre stesse frontiere. Marocchini di Milano come di New York pizzicati dalle rispettive polizie e in procinto di far saltare in aria uomini e cose non sono casi rari. Intorno a noi ‘vigila’ un oscuro silenzio, paure più che giustificate rendono ansiosa la vita quotidiana di polizie di mezzo mondo, perfino libri apparentemente innocui che parlino di Al Qaeda determinano ostruzionismi divulgativi di vario genere pur di non accendere la ‘fantasia’ criminale di chi potrebbe avvalersene per tradurre in fatti mortali semplici invenzioni narrative. Sarà sufficiente tutto ciò? Non lo si può negare. L’unica cosa certa è che, in nome e per conto dei proverbi antichi e saggi, non sarebbe meglio, Presidente Barack Obama, lasciar perdere i cani che dormono? Lo dica ai formatori del suo pur prestigioso e potente esercito di terre afghane! I demoni non stanno mai da una sola parte. Se si alleano, sarà sempre guerra. Da una parte e dall’altra. Potrebbe apparire un controsenso. Ma non lo è. Quali demoni sarebbero, se no?