“Abbiamo dichiarato di non essere in possesso di armi atomiche e che non abbiamo intenzione di costruirne. Ma, in caso di attacco dagli Stati Uniti oppure dal regime sionista, saremo in grado di rispondere adeguatamente”. Così si è espressa la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, martedì scorso, durante il discorso trasmesso dalla televisione locale in occasione del primo giorno del nuovo anno, noto in persiano con il nome di Nuruz, che la Repubblica Islamica celebra nel primo giorno di primavera. Inoltre, Khamenei ha aggiunto che, in caso di offensiva, l’Iran non perderà occasione per acuire le tensioni con l’Occidente intorno alla già accesa questione del programma nucleare, sottolineando che il suo Paese ha il diritto divino di rispondere ad eventuali attacchi. L’ayatollah, nonché ex presidente della Repubblica Islamica, ha affermato che è un dovere quello dell’Iran di difendere la sua esistenza e la sua identità e che questo principio discende dalla legge di Dio che ha rivelato il Corano. Questa è una fase molto dura per l’Iran, la cui economia sta soffrendo enormemente a causa delle sanzioni imposte dalle potenze occidentali affinché il Paese musulmano si adegui alle risoluzioni dell’Onu in quanto al programma nucleare. Le misure restrittive prevedono il divieto di ogni transazione con le banche iraniane e un embargo sulle importazioni di petrolio che entrerà in vigore a partire dal primo luglio prossimo. A ciò si aggiungono l’inflazione dei prezzi e la fine delle sovvenzioni pubbliche destinate ad ammortizzare il peso crescente dei prezzi di alimenti e carburante. In occasione del nuovo anno, il governo iraniano ha lanciato una nuova iniziativa con la creazione di mercati locali in cui le derrate alimentari sono vendute a prezzi protetti dall’inflazione.