MILANO – Aveva lasciato la scena giudiziaria pubblica con un grande successo. Era stato uno dei protagonisti, in positivo, di tangentopoli quando era “amministratore delegato di STET, di SIP e infine di TIM. Arrestato per “abuso d’ufficio e concussione” (i tipici reati di “Mani Pulite”) viene assolto con formula piena. L’arresto fece nascere spontaneamente un “movimento d’opinione” che coinvolse anche l’allora presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, oltre a vari manager, parlamentari dell’intero arco costituzionale, semplici cittadini. Dopo l’assoluzione gli venne riconosciuto il più alto risarcimento, da parte dello Stato, della storia giudiziaria di questo Paese. Divenne in breve il simbolo in controtendenza nella tempesta di tangentopoli, un vero uomo dalle “mani pulite”. La figlia, Chiara, oggi scrittrice e conduttrice radiofonica, all’epoca diciassettenne, trasse ispirazione dalla incresciosa vicenda paterna per scrivere il suo romanzo d’esordio “Una vita sottile” (Marsilio editore, 1999), libro divenuto presto anche una fiction Rai. Parlo di Vito Alfonso Gamberale, classe 1944, laurea in ingegneria meccanica conseguita presso La Sapienza di Roma, un vero manager all’italiana. Era nato con La Gepi, poi passato all’Anic (gruppo Eni), subito all’Imi, ritorna all’Eni, poi alla Lanerossi & Marzotto. Infine il grande balzo nella Stet, Sip, Tim, Investimenti spa, Benetton, Banca Intesa, Deutsche Bank, Generali, amministratore delegato di Autostrade, la Ebitda e la spagnola Albertis. Insomma un “uomo ovunque”, un uomo del quale sembra che nessuno dei grossi gruppi industriali possa farne a meno. Ha avuto addirittura una breve esperienza nel calcio come vicecommissario della Federcalcio, durante la gestione di Guido Rossi (un altro uomo apparentemente insostituibile!!). Ai giorni nostri è il “grande ispiratore” della F2i (Fondi Italiani per le Infrastrutture) attraverso la SGR spa. Dopo il clamoroso arresto e l’ancora più clamorosa assoluzione, però, scompare quasi dalla scena pubblica, predilige ruoli più defilati ma sempre di grande prestigio. Mai un’intervista, mai una performance televisiva anche se nel 2007 riceve la “laurea honoris causa” in ingegneria delle telecomunicazioni dall’Università degli Studi di Tor Vergata di Roma. E’ anche presidente dell’associazione “Amici della Speranza”, onlus in supporto al reparto di ematologia dell’ospedale San Giovanni di Roma. La cronaca di questi giorni, però, lo scaraventa di nuovo in una tempesta giudiziaria ancora più eclatante di quella degli anni ’90: fascicoli spariti, intercettazioni fantasma, stralcio di posizioni giudiziarie, in un’inchiesta che vede coinvolto il Comune di Milano ed il suo sindaco Pisapia per la vendita del 29,75% della SEA (Aeroporti di Milano!!) assegnata alla F2i per “un solo euro in più” rispetto alla base d’asta avvenuta il 14 dicembre 2011. Tra le Procure di Firenze e di Milano (scrive Luigi Ferrarella sul Corsera il 16 marzo 2011) sarebbe cominciato il “gioco dell’oca” del fascicolo. In discussione l’iscrizione del fascicolo al modello 45/K, cioè nel registro degli atti non costituenti notizia di reato. Mancherebbe dagli atti una registrazione di una intercettazione telefonica e/o ambientale su “quell’offerta fatta su misura”. La tempesta è appena agli inizi, mi astengo dunque da qualsiasi giudizio o commento. Le prossime settimane ci diranno la verità. Rimane un fatto certo ed inoppugnabile: “a volte ritornano”.
direttore: Aldo Bianchini