SALA CONSILINA – Mentre si aspetta la decisione del Governo che nelle prossime settimane dovrebbe pronunciarsi sulle sorti dei cosiddetti “tribunalini”, e nello specifico la sopravvivenza del presidio salese, continuano gli appelli e le prese di posizione degli addetti ai lavori, che spronano istituzioni e cittadini a non desistere e far sentire il proprio eco per scongiurare il peggio. In una nota stampa, l’avv. Angelo Paladino, e l’avv. Michele Galiano, si fanno promotori di una giusta causa, chiedono ad alta voce iniziative forti per scongiurare la paventata soppressione. “Continuano l’inerzia, l’apatia, il disinteresse e la mancanza di qualsiasi iniziativa volta a contrastare la soppressione del nostro presidio giudiziario – si legge nel testo – Mentre ci stiamo avviando verso questa sciagurata prospettiva – continuano Paladino e Galiano – molti altri Comuni e Tribunali italiani si sono mobilitati, attraverso manifestazioni a livello romano, ottenendo visibilità e considerazione a livello nazionale. Il nuovo consiglio dell’ordine eletto a gennaio – concludono – non ha inteso convocare nemmeno l’assemblea degli iscritti, nonostante la richiesta formale, sottoscritta da decine di avvocati”. Una presa di posizione ribadita e confermata anche nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina in un noto bar di Sala Consilina. Nel corso della stessa, i due Avvocati, hanno proposto di organizzare una giornata di sciopero generale, coinvolgendo tutto il territorio di competenza del tribunale, per dare un segnale di forte indignazione, portando la voce di tutti davanti ai palazzi di Roma, con il coinvolgimento anche della Chiesa, facendosi carico di un disagio generale, che tocca da vicino l’intero Comprensorio, che mette in serio rischio, l’economia già in crisi e depaupera le famiglie di un diritto sacrosanto quale la giustizia. Inoltre , propongono a tutti i comuni interessati e specie a quello di Sala Consilina, di farsi carico delle spese gestionali del tribunale, sollevando lo stesso Ministero della Giustizia da tale onere. Una serie di proposte volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto politici ed istituzioni, un colpo di coda che in extremis potrebbe riaccendere il lume della speranza . I due rappresentanti dell’opposizione, invitano ad insistere anche sulla probabilità accorpamento con il comprensorio nord, proponendo un dialogo serio con i comuni dell’Alto Tanagro, degli Alburni e del Calore Salernitano, che attualmente fanno capo al tribunale di Eboli. Salvare il tribunale dunque, questo lo slogan che da Settembre riecheggia , trovare una soluzione al più presto, accorpare le circoscrizioni, tenendo conto delle reali possibilità che i territori limitrofi offrono. Un approccio verso Lagonegro potrebbe essere la situazione migliore, vista la poca distanza chilometrica tra le due sedi, ma bisogna tener conto della diversità dei territori, di competenza, e della tipologia istituzionale con due Corti d’Appello distinte, due province diverse e due regioni ben delimitate in tutti i loro confini. Scartata sul nascere invece la virata verso Vallo della Lucania, ostacolata da una serie di problemi da ricercare soprattutto nella mancanza di vie di comunicazione veloci, di arterie capaci di calibrare la sostanziale distanza tra il Vallo di Diano e il tribunale di Vallo della Lucania.
direttore: Aldo Bianchini