AGIRE: una voce da zittire ?

Aldo Bianchini

SALERNO – La notizia è ormai ufficiale, al di là delle tante parole spese da don Nello Senatore (responsabile diocesano delle comunicazioni sociali), da Enzo Pappalardo (il fiscalista e presidente della cooperativa) e di padre Claudio Luciano (il direttore). Solo chiacchiere al vento, il settimanale AGIRE, storica voce salernitana della Curia e dell’Arcivescovo (e non di altri!!), chiude. Come sempre accade tutti credono alle chiacchiere che indicano in un periodo transitorio la chiusura del settimanale nell’attesa di definire “passaggi formali” per la ripresa delle pubblicazioni con la gestione diretta del giornale da parte della Curia. E perché, mi chiedo, fino a questo momento chi l’ha gestito in questi ultimi quarant’anni se non la Curia salernitana sotto le spoglie di una “cooperativa” non so quanto lontana da “mamma Curia” e fino a che punto “assolutamente libera e indipendente” nelle scelte editoriali e gestionali. E poi cosa vuol dire gestione diretta dopo i passaggi formali: liberarsi dei vincoli lavorativi con annessi risvolti previdenziali? Se è questo la cosa potrebbe assumere contorni abbastanza grotteschi; ma sarà il tempo a dircelo. Le domande, in verità, sarebbero tante e mi riservo di porle al momento debito direttamente all’arcivescovo Moretti che (fonte Il Mattino del 15 marzo 2011) “vuole vederci chiaro”, come a dire che per vederci chiaro erano necessari due anni di arcivescovado. Balle, solo balle. Anche perché è in atto pure la vicenda di “TDS-Telediocesi” (altro organo d’informazione di “mamma Curia”) che avrebbe addirittura avanzato all’INPS una “stranissima” richiesta di “cassa integrazione in deroga” (prima non spettava e oggi potrebbe spettare solo grazie alla crisi economica), comunque a carattere “straordinario”, che dovrebbe decorrere dal prossimo mese di giugno. In tal senso tutti i dipendenti di TDS avrebbero già sottoscritto le relative richieste. Su tutto grava il dubbio di un forte indebitamento (soprattutto per Agire) come suggerisce Positanonews del 15 marzo scorso. E di che tipo di indebitamento potrebbe trattarsi? Risposte che cercherò di capire e  di spiegare nelle successive puntate di questa  ennesima telenovela.  Ma ripeto, ci sarà tempo e modo per entrare nei dettagli di questa che si annuncia come un’operazione oscurantista della Curia, non tanto per la temuta soppressione di due voci dell’informazione locale ma piuttosto come un’azione elusiva per i tanti problemi, probabilmente, accumulati nel tempo e che esigono “uno spazio temporale medio-lungo” per una ripartenza “pulita e senza problemi”. Mi ero ripromesso di non parlarne perché mi sono chiesto, in queste ultime settimane in cui la notizia ufficiosa e divenuta ufficiale, dov’erano Agire e Telediocesi quando Quarta Rete (la mia tv!!) fu in maniera vergognosa lasciata a se stessa nell’attesa speranzosa (per qualcuno!!) che fallisse, come fallì. Essendo superiore a queste bassezze umane e credendo fermamente nella pluralità dell’informazione e nella difesa ad oltranza dei posti di lavoro, al contrario di tutti quei colleghi che si guardarono bene dall’esprimere anche un semplice attestato di solidarietà verso i dipendenti di Quarta Rete, ho deciso di intervenire direttamente sulla vicenda. Non avendo padroni a cui dover rispondere posso parlare in  piena libertà. Se fossi stato nei panni del “vero editore” (l’Arcivescovo ??) delle due testate giornalistiche (Agire e Telediocesi) e se avessi dovuto rendere conto ai bilanci, le avrei immediatamente chiuse, senza se e senza ma. Se, invece, avessi deciso di continuare l’avventura, casomai rimodellandone completamente l’impostazione e la linea editoriale per evitare stanche, improponibili e improduttive passerelle soltanto per qualcuno, avrei fatto fuori qualsiasi inserimento dei privati e mi sarei semplicemente rivolto a tutte le parrocchie della diocesi chiamandole ad erogare, ognuna per la sua parte, la quota di contributi necessaria al salvataggio delle due testate giornalistiche. E avrei gestito il tutto in grande economia e con grande parsimonia. Ma questo nei panni di Moretti, ripeto, lo avrei fatto già il giorno successivo al mio insediamento in Curia e non avrei aspettato due anni. Non solo, oggi non avrei chiuso per poi riaprire fra qualche tempo. Perché questo non è stato fatto, c’è qualcosa che qualcuno non ci dice, insomma c’è qualcuno che cerca di occultare la verità? Questa è un’inchiesta che mi piace e cercherò di ripercorrerla fin dall’inizio, partendo dai pellegrinaggi questuanti di don Angelo Visconti, passando per le avventurose peripezie dell’ex segretario-autista di mons. Pierro, per arrivare alle grandi capacità di equilibrismo economico-imprenditoriale di don Comincio Lanzara e per finire alla strumentalizzazione politica dell’Asterisco che era e rimane l’unico motivo per il quale il settimanale è stato tenuto in vita negli ultimi decenni. Alla prossime puntate.

8 thoughts on “AGIRE: una voce da zittire ?

  1. Direttore, quando il vescovo Moretti comprenderà che lasciare gli stessi personaggi al comando che ha messo Pierro vuol dire percorrere una strada già segnata? Voi citate don Nello Senatore, Enzo Pappalardo e padre Luciano Claudio, prova provata di quanto affermo. Pappalardo è il dottore commercialista ragioniere tanto caro all’ex vescovo? ossequi
    Michele

  2. “dov’erano Agire e Telediocesi quando Quarta Rete (la mia tv!!) fu in maniera vergognosa lasciata a se stessa nell’attesa speranzosa (per qualcuno!!) che fallisse, come fallì” (A. Bianchini) Squallore autoreferenziale senza limiti, ecco svelato dal direttore stesso il suo animo più profondo….. la speranza di essere considerato ancora. Mah che razza di giornalismo!!!
    Lidia

  3. Gentile Lidia dal modo in cui hai risposto al direttore dicendo “Mah che razza di giornalismo!!!” si vede (a parte una “h” in più, ma puo essere errore veniale!!) che non hai capito proprio niente del giornalismo di Bianchini che conosco e leggo da anni. Bianchini, anche quando stava in tv, non ha mai dato solo le notizie ma le ha, soprattutto, commentate e per questo motivo molti telespettatori lo seguivano, anche criticandolo. La critica, però, è molto diversa dalle tue esternazioni farneticanti. Io non so chi tu sia, non so neppure se tu sei una donna. Per Bianchini questo non fa differenza, potresti essere anche una prostituta, una pescivendola, una nullafacente, così come una grande professionista, ti avrebbe sempre dato la possibilità di esprimere “correttamente” il tuo poensiero anche aggressivo. E questo è un patrimonio di giornalismo reale che dovremmo cercare tutti di non rovinare. Lidiuccia bella (questo però non lo so!!) prova a dire le stesse cose che hai detto a Bianchini contro il direttore di qualche altro giornale online o di carta stampata e vedi se ti pubblicano e ti lasciano passare le tue squallide parole. Se, infine, vai a leggere bene l’articolo (ma credo che questo non lo farai!!) scoprirai che Bianchini attacca, anche brutalmente, chi ha determinato la situazione di sfascio e difende a spada tratta i lavoratori sia di Agire che di Telediocesi anche se questi non hanno mai speso neppure una parola di solidarietà non tanto vero Bianchini ma verso i lavoratori di Quarta Rete. Bianchini dalla “sua tv” ha, invece, spesso difeso ad oltranza tutti gli altri, giornalisti compresi che oggi fanno finta di non ricordarsene. Lidi, fai ancora in tempo a ritornare in te ed a rinsavirti. Amen.

    1. Caro Paolo, io forse un H in più, perchè non hai colto l’espressione, tu un A in meno nel mio nome. ciao.

  4. Ma chi è questa LIDIA, o meglio che crede di essere. Un’arroganza simile non l’avevo mai letta. Evidentemente le brucia qualcosa per essere, forse, vicino a qualcuno della Curia. Vai avanti Bianchini, sempre e comunque per la tua strada che non è certamente quella della bella (almeno si spera!!) Lidia.

  5. Lidia, Lidia, ma che cosa scrivi. Attiva il cervello prima di metterti al computer e pensa che la Curia è, forse, il palazzo delle nebbie e non del cristianesimo.

  6. Libertà, giornalismo, nebbie, quanto fumo e niente arrosto! Ho scritto anche un altro commento che non vedo pubbblicato, questa è la libertà di Bianchini? Mahhhh

  7. Libertà a prescindere i commenti, causa errori della rete, possono anche perdersi.
    Non mi sembra il caso fare polemiche sterili…

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